Si pronuncerà giovedì 6 giugno il tribunale del Riesame dell’Aquila, chiamato a decidere sulla scarcerazione di Aldo Rodolfo Di Nunzio.
Il 72enne, ex ispettore dei vigili del fuoco di Lanciano, è detenuto nella Casa circondariale di Villa Stanazzo con l’accusa di omicidio volontario aggravato nei confronti della moglie, Annamaria D’Eliseo, 60 anni, avvenuto nella loro abitazione di Iconicella, il 15 luglio di due anni fa.
L’uomo fu arrestato un anno e mezzo dopo il delitto, inchiodato dalla perizia fonica del consulente della Procura frentana.
L’audio registrato dalla telecamera di videosorveglianza, posta sulla recinzione della villa, apparterrebbe alla vittima, che diceva “Lasciami, lasciami”, mentre presumibilmente il marito la strangolava.
Di parere opposto è il perito della difesa, secondo il quale lo stesso audio sarebbe da attribuire proprio a Di Nunzio che cercava di salvare la moglie dal suicidio, “Guarda me, guarda me”.
Al Riesame la difesa, curata dagli avvocati Alberto Paone e Silvia De Santis, rimarca l’insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, la mancata o errata valutazione degli elementi indiziari in atti ed in particolare della perizia di parte.
I cinque figli della coppia si sono costituiti parte civile.