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Ci sono anche due culle nelle tre ambulanze della Croce Gialla partite questa mattina da Lanciano (Chieti) per andare a soccorrere due neonati di 3 e 6 mesi e una bambina di 8 anni, profughi ucraini.
Sono questi i piccoli pazienti che i volontari raggiungeranno domani nella città di Zàhony, nel nord dell’Ungheria ai confini con l’Ucraina, per poi portarli al sicuro all’Ospedale San Raffaele di Roma, dove potranno essere curati lontani dai bombardamenti della guerra.
E’ una missione umanitaria quella affidata alla cooperativa sociale lancianese, la più grande del settore in Abruzzo, che in questo viaggio della speranza agisce con il contributo di donazioni di privati e il supporto del Comitato Maniunite di Padova, una organizzazione no profit nata durante un’altra emergenza, la pandemia da Covid-19.
L’avvocato Angela Paolucci, responsabile del Comitato Maniunite per Francavilla al mare, è tra i volontari di questo convoglio, che nel viaggio di andata porta medicinali e altri presidi medici. “Negli ospedali delle nazioni confinanti che stanno accogliendo i profughi ucraini non c’è più posto”, dice Paolucci al Tgmax, “le strutture sanitarie sono al collasso”.
Prima tappa Padova, nella sede nazionale dell’Associazione, per far salire a bordo dei mezzi di soccorso due medici anestesisti rianimatori che affiancheranno la dottoressa Micaela Capone della Asl di Chieti.
“La missione potrà realizzarsi grazie alla preziosa sensibilità del presidente di Croce Gialla, Nicola Sciulli – dicono dal Veneto – che ha raccolto senza esitazione l’appello lanciato dal Comitato Maniunite e dal Consolato Ucraino delle Tre Venezie nell’ambito dei progetti Rifiugiati Hope e alla signora Elda il vero cuore promotore di tutta l’iniziativa”.