Il folle gesto un anno fa, alla vigilia delle feste di settembre.
Un anno dopo il folle gesto, è stato condannato a quattro anni e otto mesi, con rito abbreviato Emanuele Travaglini, 28enne di Casoli (Chieti).
Il gup Giovanni Nappi ha emesso la sentenza disponendo per Travaglini un anno di ricovero immediato in una struttura psichiatrica a Oricola, nell’Aquilano.
Quella mattina, alla vigilia dell’apertura delle Feste di settembre, l’imputato era alla guida della vecchia Fiat Punto del padre, quando superò i new jersey posti all’ingresso del corso pedonale e, salito sul marciapiede, la lanciò a folle velocità, circa 100 km/h.
Con un drammatico zig-zag, puntava pedoni e tavolini all’aperto dei bar. Nella sua folle corsa, travolse due lancianesi: un uomo di 78 anni, che riportò politrauma e fratture con ricovero a Pescara, e una donna di 69 anni, finita al Renzetti per il bacino fratturato. La nonna riuscì d’istinto a salvare il nipotino di un anno e mezzo, lanciando in avanti il passeggino sul lato dei Portici comunali, poi fu presa in pieno e sbalzata in aria dall’auto guidata da Travaglini.
A seguito di perizia psichiatrica, all’imputato, difeso dall’avvocato Maurizio Di Lallo di Pescara, è stata riconosciuta la schizofrenia, parziale capacità di intendere e di volere al momento del fatto, perfettamente capace di stare a processo, ma socialmente pericoloso. Il pm Fabiana Rapino aveva chiesto una pena di nove anni e quattro mesi di reclusione, mentre il difensore ha chiesto la derubricazione del reato in lesioni stradali, escludendo il dolo da parte dell’assistito.
Il giovane, accusato di tentato omicidio, chiamò i carabinieri e si costituì subito dopo il fatto.
“Non sto bene, sento rumori nella testa e vedo lampi di luci negli occhi”, spiegò poi Travaglini al gip, durante l’interrogatorio in carcere a Villa Stanazzo. Il giovane riferì di non essere stato mai curato con farmaci, di aver fatto solo alcune visite mediche. Scosso per l’accaduto, aveva chiesto scusa e perdono ai feriti.