“Il presidente dell’ente fiera deve essere indicato dal sindaco di Lanciano”, così recita lo statuto.
A dirlo in aula “Falcone e Borsellino”, durante il consiglio comunale di questa sera, è il sindaco Filippo Paolini, rispondendo a una mozione presentata dai consiglieri di minoranza e illustrata da Leo Marongiu.
La questione investe il presidente dimissionario, Donato Di Campli, candidato della Lega alle elezioni regionali del prossimo 10 marzo.
Di Campli ha rassegnato le dimissioni dalla carica di presidente, con nota protocollata in municipio il 9 novembre scorso. A seguito di queste, il Consiglio di amministrazione di Lancianofiera, il 17 novembre scorso, si è riunito con i suoi due componenti rimasti, Alberto Paone, vice presidente, e Bruno De Felice, consigliere, per eleggere presidente lo stesso Paone.
Ma, dice oggi Paolini, quel “Cda è nullo”, citando l’articolo 15 dello statuto del consorzio fieristico, “perché il sindaco di Lanciano era assente”.
Nomina del presidente
Art.15 dello Statuto del Consorzio fieristico di Lanciano: “Il Presidente è nominato dal Consiglio di Amministrazione, tra i propri membri, su indicazione del Comune di Lanciano”.
“A quel Consiglio di amministrazione (17 novembre, ndr) non sono stato invitato”, ribadisce il sindaco Paolini.
Alberto Paone è in Cda, in rappresentanza di un socio privato (ex Bls, oggi Bper), mentre Bruno De Felice rappresenta la Regione Abruzzo, in quota Forza Italia.
“E’ una situazione surreale”, commenta Marongiu. “Bisogna accertare al più presto se Di Campli si è dimesso anche da consigliere del Cda”, incalza Piero Cotellessa, sempre dai banchi della minoranza. “E’ una situazione di stallo”, interviene Lorenzo Galati, che rivolto al sindaco Paolini aggiunge “lei attenderà il 10 marzo per decidere se intervenire?”.
Di Campli, consigliere ancora effettivo?
“Di Campli è consigliere in carica nel Cda”, precisa Paolini consultando lo statuto del consorzio fiera. Nella lettera inviata al Comune si parla soltanto di “dimissioni da presidente”, il 9 novembre scorso. “Lo stabilirà l’ufficio elettorale se queste dimissioni sono valide ai fini della eleggibilità del candidato”, alle elezioni regionali del 10 marzo 2024.
“Domani mattina scrivo la lettera”, replica Paolini a Marongiu, Cotellessa e Galati, “perché è necessario che Di Campli chiarisca se è consigliere dimissionario dal Cda della fiera o da presidente”. Tuttavia, “l’oggetto della lettera di dimissioni è scritto ‘da presidente’, quindi – prosegue Paolini – ad oggi nel Cda della fiera ci sono tre consiglieri”.
A questo punto la confusione è palpabile tra i banchi della maggioranza. La discussione in aula è stata sospesa alle 20:12, “per dieci minuti” dalla presidente Gemma Sciarretta, su richiesta del consigliere di Fratelli d’Italia Gabriele Di Bucchianico, “per fare luce” sulla questione tra i gruppi di centrodestra.
Mozione bocciata
La pausa è durata oltre mezz’ora, i gruppi di maggioranza hanno approfondito col sindaco la questione sollevata in aula con la mozione della minoranza.
Al rientro in aula, Marongiu ha chiesto il rinvio della mozione, ma la maggioranza l’ha messa ai voti bocciandola. Dura la critica di Marongiu, Cotellesa, Galati e gli altri che hanno abbandonato la seduta consiliare.