Ecco perché
Il Consiglio federale della Lega, presieduto dal segretario nazionale Matteo Salvini, ha provveduto all’unanimità ad espellere il consigliere regionale abruzzese del Carroccio Manuele Marcovecchio “per aver promosso e sostenuto iniziative politiche ed elettorali in contrasto con le decisioni del partito”. Lo comunica con una breve nota il carroccio abruzzese.
L’istanza era stata presentata nei giorni scorsi dal coordinatore regionale e deputato, Luigi D’Eramo.
L’accusa: a Vasto non ha sostenuto il candidato del centrodestra
Il presidente della commissione Ambiente, territorio e infrastrutture del Consiglio regionale, già sindaco di Cupello ed eletto nel collegio di Chieti, è finito nel mirino del partito per aver ispirato e appoggiato la lista civica “La buona stagione” (a sostegno della candidata sindaco Alessandra Notaro) alle recenti elezioni di Vasto (Chieti), non correndo quindi con il centrodestra, che con il candidato sindaco Guido Giangiacomo al ballottaggio ha perso contro il riconfermato Francesco Menna del centrosinistra.
Il consigliere è tra i cinque colleghi leghisti di Palazzo dell’Emiciclo, firmatari della lettera inviata al leader nazionale Salvini, con la quale si denuncia l’insufficiente dialogo e condivisione in seno al gruppo leghista, in aperto dissenso con il segretario regionale on. D’Eramo. Gli altri ribelli sono Antonio Di Gianvittorio, Antonietta La Porta, Simone Angelosante e Fabrizio Montepara.
In Regione, ente nel quale il centrodestra governa dal febbraio del 2019, anche con l’uscita di scena di Marcovecchio la Lega rimane azionista di maggioranza della coalizione, con nove consiglieri su 17 e con 4 assessori su 6 nella giunta a guida Marco Marsilio.