Un colpo sparato alla testa con la sua pistola, regolarmente detenuta.
Così è morto Domenico Dell’Orefice, 41 anni, idraulico, nella sua casa di Selva di Altino.
A dare l’allarme è stata la compagna, con cui viveva a Lanciano, quando non lo ha visto rientrare a casa ieri pomeriggio, dopo il lavoro.
Il corpo è stato trovato dai carabinieri, ieri sera tardi. Era quasi la mezzanotte quando i militari della Stazione di Casoli sono giunti nella casa dell’uomo, in via Margadonna, dove fino a qualche tempo fa il 41enne viveva con la moglie e due figli.
Poi la separazione e il tentativo di ripartire con un nuovo rapporto sentimentale, che forse non è bastato per ritrovare la serenità perduta.
Il cordoglio in paese
Nessun messaggio, nessun biglietto lasciato per spiegare l’insano gesto.
In paese è tanto il dolore misto a sgomento, soprattutto tra i coetanei di Domenico, per questa morte assurda di cui nessuno riesce a capacitarsi.
“Quando si è bambini è tutto più semplice. Non bisognerebbe crescere mai” scrive un’amica, Antonella. “Quante cose brutte accadono in questo mondo che a volte ci va stretto”.
“Buon viaggio Domenico”, scrive un altro amico, Lorenzo, che lo ricorda come un “ragazzo buono”.
A causa del grave lutto che ha colpito la comunità altinese, l’amministrazione comunale ha annullato l’assemblea pubblica programmata per domani, 8 maggio, rinviandola a data da destinarsi.
“Ci stringiamo al dolore della famiglia di Domenico, in questo momento di grande sofferenza e smarrimento”.
La salma è stata restituita i familiari per le esequie, che si svolgeranno a Selva di Altino domani, mercoledì 8 maggio, alle ore 10.30 nella chiesa della Madonna del Rosario.
Domenico lascia la madre Maria, la moglie Annassunta e i figli Antonio e Francesco, la sorella Linda e il cognato Giancarlo con le nipoti Giulia e Benedetta.