Pescara, 23 Settembre 2016 – Il M5S chiede chiarezza circa i fondi stanziati nel passato per il depuratore di Pescara. Il consigliere regionale Domenico Pettinari ha presentato un dossier e, nei giorni scorsi, un’interpellanza a risposta orale al presidente della Giunta regionale, all’assessore Donato Di Matteo e al sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale con delega al Servizio idrico integrato. “È dal 2002 che il problema del depuratore affligge la città di Pescara. Studi tecnici effettuati hanno stabilito che negli anni sono stati finanziati e completati lavori solo per l’8,2 % del totale. Per questo chiediamo di fare chiarezza, perché nel lontano 2003 il Piano d’Ambito dell’Ato 4 pescarese poi integrato e finanziato fino al 2011 prevedeva uno stanziamento di circa 20 milioni di euro per il potenziamento e l’adeguamento del depuratore esistente. Da lì a poco partirono i lavori che si fermarono al 8,2 % dell’intero appalto. Parliamo dunque di una eterna incompiuta e oggi ci vengono a dire – ha spiegato oggi in conferenza stampa il consigliere regionale del M5S Domenico Pettinari – che vogliono stanziare ulteriori 30 milioni di euro per realizzare un nuovo depuratore. Crediamo che questa sia una vera follia perché si dovrebbero riattivare i lavori, completare i lavori di potenziamento del depuratore esistente, ma ancora più importante realizzare tutto quello che sta a monte, ovvero la separazione fra le acque bianche e le acque nere e consentire il giusto afflusso al depuratore di Pescara, perché altrimenti sarebbe come cambiare il rubinetto di casa lasciando le condutture macerate”. “La nostra proposta – ha aggiunto Pettinari – è dunque quella di non utilizzare i 30 milioni per il nuovo depuratore bensì per realizzare la separazione delle acque bianche e delle acque nere, e far ripartire subito le opere bloccate per il potenziamento del depuratore come da stanziamenti del 2003 in poi e integrato nel 2011. Opere che sono state attivate. Dall’Anagrafe Unica delle Incompiute della Regione Abruzzo – ha spiegato il consigliere Pettinari – leggiamo che quelle opere si sono fermate inspiegabilmente al 8,2 %. Questo è il vero problema. Nell’Aca S.p.A e nell’Ato – ha proseguito Pettinari – sono stati seduti i sindaci che avevano un grande potere perché erano i veri azionisti. Tutti sapevano e oggi non si può far passare questa operazione come nuova. Se avessero fatto quello che c’era veramente da fare, oggi non avremmo dovuto fare i conti probabilmente con l’inquinamento”. Pettinari poi si chiede che fine abbiano fatto i fondi stanziati negli anni: “Questo chiediamo alla Regione Abruzzo. Vorrei capire quello stanziamento del lontano 2003 del Piano d’Ambito dove è finito e perché i lavori si sono fermati al 8,2 % e perché chi doveva vigilare e controllare non ha fatto sì che i lavori venissero completati e che tutto l’iter amministrativo si svolgesse in maniera regolare. Noi vogliamo sapere dove finiscono i soldi dei cittadini”.
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