Appello a Regione
L’eliminazione delle fosse Imhoff è un problema che non si può risolvere a suon di multe. Anche perché vanno a sottrarre fondi preziosi alle casse dell’ente, che ha già investito sulla depurazione “5 milioni di euro”, e non bastano.
Così il presidente della Sasi S.p.A. Gianfranco Basterebbe commenta, da Lanciano (Chieti), le pesanti sanzioni comminate dai carabinieri Forestale di Villa Santa Maria, dopo l’ampia operazione condotta su 40 scarichi ritenuti irregolari nel fiume Sangro.
Multe per inquinamento che potrebbero variare da un minimo di 240 mila euro ad un massimo di 2,4 milioni euro e contro le quali la Sasi ha preannunciato ricorso.
“La Sasi possiede complessivamente 600 fosse Imhoff“, dice Basterebbe, oltre il 30 per cento di quante ne ha l’intera regione ovvero 2000. “Ad esempio – spiega – solo nel comune di Montenerodomo ce ne sono una quarantina”. Ad ogni fossa Imhoff sono collegate le abitazioni di un gruppo di alcune famiglie.
Dunque l’appello del presidente agli enti sovraordinati, a cominciare dall’Ente regionale dei servizi idrici Ersi, “per risolvere definitivamente questo vecchio problema che si trascina da anni”.
“La depurazione – aggiunge Basterebbe – è una delle nostre priorità e a testimoniare il nostro impegno ci sono gli impianti, quelli in funzione e gli altri che stiamo inaugurando in diversi Comuni”.
In merito alla situazione rappresentata dai carabinieri, la Sasi è intenzionata a “far valere le proprie ragioni e a non vanificare gli sforzi e il lavoro fatti in questi mesi nonché i progetti futuri, che sulla grande depurazione ammontano a 20 milioni di euro. Sarà chiesto subito un tavolo di confronto con tutti gli organi regionali preposti, a partire dall’Ersi e si procederà anche ad avviare l’iter per il ricorso”.