Un pic indolore sul dito indice, un questionario anonimo e il test è fatto: basta poco per partecipare allo screening con il calcolo del rischio di sviluppare il diabete.
Porte aperte fino al 18 novembre, tutte le mattine, al reparto di Diabetologia dell’Ospedale di Lanciano. Un team quasi tutto al femminile che quest’anno ha dedicato la Giornata mondiale del diabete alla prevenzione in rosa. “Perché è l’anello debole della famiglia – spiega la dottoressa Daniela Antenucci – culturalmente e psicologicamente portata più a curare gli altri che se stessa”. Eppure di diabete si ammalano parimenti sia l’uomo che la donna. A Lanciano sono in cura 4.680 pazienti l’anno: età media maschile 63 anni, età media femminile 65 anni.
Da un anno e mezzo c’è anche un’ostetrica che segue le donne in gravidanza, “sono inviate qui dai ginecologi”, spiega Rita Miucci. Sono 140 quelle seguite dopo il parto, che hanno sviluppato il diabete gestazionale.
E’ importante, spiega ancora la responsabile del servizio, programmare la gravidanza, per chi è già diabetico. Per fare prevenzione, bisogna iniziare a controllarsi dopo i 40 anni.