Il premier è venuto in Abruzzo in elicottero. Ad Assergi (Aq) davanti a una platea di amministratori pubblici e ricercatori, dopo aver visistato i laboratori sotterranei con il ministro per l’Università Stefania Giannini, ha annunciato l’arrivo di nuovi fondi: “Metteremo a disposizione sin dalle prossime settimane i 60 milioni necessari per la manutenzione e l’innovazione dei laboratori del Gran Sasso. I soldi ci sono”. Poi, rivolto ai ricercatori dell’Istituto di Fisica nucleare, il premier ha aggiunto: “E’ giusto fare esperienza all’estero, non bisogna continuare ad aver paura del mondo senza frontiere ma far sì che i nostri Istituti siano all’avanguardia”. “La fisica italiana è tra le più forti al mondo per la sua storia per la sua potenza per la sua grandezza – ha aggiunto Renzi -. La scuola italiana è una scuola che ci rende orgogliosi. Noi abbiamo una grande responsabilità, continuare questa storia”.
“Abbiamo scelto di essere qui per i due anni di Governo, siamo in uno dei luoghi dove in questi ultimi mesi si sono visti i risultati del jobs act. Siamo qui per dare un messaggio: le riforme di cui si parlava da decenni sono un dato di fatto, anche se qualcuno non è d’accordo. Riguardano il passato non il futuro, ora bisogna occuparsi di futuro. Per noi il futuro è intelligenza, talento, curiosità e ricerca. In questo senso, l’Infn è parte qualificante di questa scommessa, tra le realtà più importanti del mondo”, ha proseguito il premier che ha parlato con a fianco il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, e il presidente dell’Istituto nazionale fisica nucleare (Infn), Fernando Ferroni.
“I 60 milioni permetteranno di migliorare la qualità di questo laboratorio, in parte con l’ammodernamento delle infrastrutture delle gallerie, ma soprattutto con lo schermaggio attivo di una delle tre gallerie”, ha spiegato il presidente dell’Infn, Fernando Ferroni. Lo schermaggio totale permetterà ai Laboratori del Gran Sasso di essere competitivi su un campo di ricerca importante come quello della materia oscura, la materia invisibile e inafferrabile che occupa il 25 per cento dell’universo.
“I soldi – ha detto Renzi – arriveranno nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. L’applauso lo ha fatto partire Cialente – ha fatto notare il premier sorridendo e indicando il sindaco dell’Aquila in platea assieme ad altri amministratori locali – la parte filosofica non gli è piaciuta ma questa programmatica sì. Questa – ha proseguito – sarà una delle priorità su cui mi vedrete lavorare nei prossimi due anni. Negli anni sono stati stanziati meno fondi e questo è un errore. L’Infn riceveva 230 milioni di euro e ha perduto il 15 per cento, quest’anno siamo a 245 milioni e abbiamo cominciato a restituire”.
Da parte del premier non è mancato il commento sui lavori post sisma nel capoluogo d’Abruzzo. “Ringrazio il sindaco Cialente, il governatore D’Alfonso e tutti gli amministratori per ciò che sta avvenendo all’Aquila. Arrivando si vedono tante gru, mi hanno detto che sono 92. Finalmente sono arrivati i soldi, ci sono tutti per gli investimenti e il rilancio di questa città duramente colpita dal terremoto e, ahimé, dopo dimenticata. La vera scommessa è mettere insieme cultura, innovazione, impresa e ricerca, è una delle città in cui si può toccare con mano la ripresa”.
“C’è un racconto degli ultimi 20 anni, che l’Italia sia solo crisi, si fanno elogi per chi va all’estero e si dice che qui non c’è nessun Istituto all’altezza. Voglio essere chiaro – ha detto il premier Renzi ai ricercatori dei Laboratori del Gran Sasso – è giusto andare all’ estero, viviamo nel mondo globale interconnesso. Non bisogna aver paura, ma far sì che i nostri Istituti siano all’avanguardia. La fisica italiana ci rende orgogliosi ma abbiamo la grande responsabilità di continuare questa storia, e se possibile, di innovare”. “L’Infn – ha continuato – è parte qualificante di questa scommessa, tra le realtà più importanti del mondo. Fabiola Giannotti nasce da qua e ora è direttrice del Cern, ma le principali iniziative e scoperte vedono la nostra, vostra firma, come le onde gravitazionali, a Cascina in copartnership con gli americani. Sono tre i centri di ricerca su cui è possibile lavorare sulle onde, due negli Usa e uno Italia, qui alla Gran Sasso Science Institute, scuola di alta formazione complemento naturale dell’Infn, ci sono ricercatori che ci hanno lavorato”. Ai Laboratori, ha tenuto a evidenziare il premier, ci sono 1000 ricercatori di cui 300 italiani. L’Italia non è quindi “il Paese da dove si fugge ma un Paese che sa anche attrarre le migliori eccellenze”.
“Quarantanove assunzioni con il jobs act, altre dieci domani e ancora 40 entro la fine dell’anno, in parte stabilizzazioni e in parte nuove. Ad aprile partirà la nuova scuola di saldatura ed abbiamo commesse che ci mettono in condizione di poter progettare assunzioni”, così l’amministratore delegato della Walter Tosto, Luca Tosto, in attesa dell’arrivo del presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Il premier è arrivato in elicottero nell’azienda leader del made in Italy che produce serbatoi e contenitori per prodotti petroliferi e componenti per reattori nucleari. Ad attendere il premier nell’enorme hangar Wt2, attrezzato a salone convegni per l’occasione, decine di sindaci, amministratori locali, deputati, vertici delle forze dell’ordine e istituzioni varie. Il presidente del Consiglio ha iniziato la visita nell’azienda dentro l’hangar Wt5, quello che si occupa degli scambiatori per i prodotti petroliferi.
“Se c’è qualcuno che crea posti di lavoro va ringraziato”, ha detto il premier. “Ci hanno raccontato per anni che l’Italia era in crisi. Quando siamo partiti con l’azione di Governo – ha detto – la parola d’ordine era ‘speriamo che non facciamo la fine della Grecia’. Avevamo e abbiamo dei problemi da risolvere e nessuno nega che bisogna lavorare duro per risolverli. Finiti i primi due anni, io dico che per i prossimi due, da qui alle elezioni, io voglio lavorare con la stessa intensità del primo giorno, come se fosse il primo giorno. Ma accanto a questo ci deve essere anche la consapevolezza che siamo un grande Paese e dobbiamo smetterla di piangerci addosso”.
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