L’intervista
“Dobbiamo correre, sono necessari due anni per realizzare il nuovo sito”.
Massimo Ranieri, presidente e direttore generale di Ecolan S.p.A., confidava questa mattina nell’approvazione in Consiglio regionale della rimodulazione per oltre 470 mila metri cubi della volumetria per la discarica Cerratina di Lanciano (Chieti). Ma durante i lavori consigliari, a Palazzo Emiciclo, è scoppiata la bagarre nella maggioranza di centrodestra, con l’assessore proponente Nicola Campitelli bocciato al voto in aula, 14 a 9.
L’approvazione era attesa da due anni, esattamente dal dicembre 2020. Adesso dovrà tornare di nuovo in seconda Commissione permanente Territorio, Ambiente e Infrastrutture, presieduta da Manuele Marcovecchio (dissidente Lega, ora Fed. “Forza Italia Gruppo Misto”).
“Era stato seguito tutto l’iter procedurale”, ribadisce Ranieri al Tgmax dopo aver appreso la notizia, “purtroppo la politica con queste mancate decisioni perde di vista l’interesse generale”.
Il problema è che sono rimasti appena 130 mila metri cubi di spazio per il conferimento dell’indifferenziato degli oltre 70 comuni soci, al ritmo di 60 mila tonnellate all’anno. “A marzo 2025, quindi, Cerratina si esaurirà”, avverte Ranieri. Occorre dunque iniziare al più presto i lavori per la realizzazione del nuovo invaso, in un terreno di 5 ettari adiacente all’attuale impianto e già destinato allo scopo dal prg di Lanciano.
Nei progetti Ecolan, dopo il 2025 la vecchia Cerratina, che si estende per 9 ettari, sarà chiusa e diventerà un parco tecnologico, “una comunità energetica con impianto fotovoltaico e di biogas per produrre energia, a disposizione delle aziende del territorio e a costi agevolati”, spiega Ranieri. Un sogno che per ora è destinato a rimanere nel cassetto?
L’aumento della volumetria non piace a una cinquantina di attività agricole e non solo. “Anch’io sono contrario agli impianti di smaltimento – replica Ranieri – ricordo che Ecolan ha fatto investimenti sul recupero della materia, ma comunque c’è lo scarto. Attualmente – spiega il tecnico – in Abruzzo si produce il 30 per cento di rifiuto indifferenziato, pari a uno scarto non recuperabile di circa 200 mila tonnellate all’anno. Questi rifiuti da qualche parte li dobbiamo portare”. E se invece di Ecolan, con tariffa al cancello di 130 euro a tonnellata, li conferissimo altrove fuori regione, quanto costerebbe? “Nel vicino Molise, ad esempio, circa 300 euro a tonnellata oltre il costo del trasporto”, risponde Ranieri. Costi maggiorati che inevitabilmente confluiranno nella tariffa Tari, a spese dei cittadini. “Non è solo una questione economica – commenta il presidente Ecolan – ma anche ambientale. Io eviterei di far fare il viaggio della speranza dei rifiuti in giro per l’Italia”.
Per venerdì 3 giugno a Lanciano è stata convocata una nuova assemblea dei soci Ecolan, ai quali il presidente Ranieri proporrà la riduzione del conferimento in discarica con il conseguente aumento dei costi. Il punto non era all’ordine del giorno, sarà presentato nelle comunicazioni del presidente ai sindaci soci. “Adesso – conclude amareggiato al Tgmax – la responsabilità politica passa ai sindaci”.