A Sant’Eusanio del Sangro venerdì pomeriggio è scoppiato un incendio in una casa, nel centro del paese.
Quattro persone, tra cui un bambino di 7 anni, sono rimasti intossicati.
C’è apprensione in paese, dopo il rogo divampato in una casa del centro del paese, in cui sono rimasti intossicati tre adulti e un bambino.
“Mio nipote adesso è a Roma”, dice il giorno dopo al Tgmax la zia Aman del piccolo di 7 anni.
Assieme al minore, è stato necessario il trasferimento all’Umberto I di Roma anche della mamma, per consente loro cure migliori nella camera iperbarica.
Sono invece in paese il papà e l’altro adulto, rimasti coinvolti nell’incendio.
Nella casa su tre livelli, di Largo del Paladino, abitavano due famiglie della grande comunità indiana, integrata da anni a Sant’Eusanio.
Il sindaco Raffaele Verratti sottolinea i numerosi gesti di solidarietà e di senso civico dei suoi concittadini, che hanno prestato i primi soccorsi.
“Una concittadina è entrata in casa, con una coperta bagnata sulla testa, per aiutare gli abitanti a uscire”,
racconta, mentre continuano ad arrivare messaggi da altri residenti, che riferiscono come si svolti quei minuti concitati.
Poi, dopo l’arrivo dei soccorsi, il sindaco ha dovuto provvedere a interdire l’ingresso della casa, chiudendo con una catena a lucchetto il portone in ferro e vetro, quasi interamente andato in frantumi, e ponendo davanti alcuni bancali di legno.
Sulle cause dell’incendio indagano i vigili del fuoco del comando provinciale di Chieti: sembra che le fiamme si siano sprigionate dalla caldaia ma è da verificare.
Nel frattempo il prefetto ha ordinato l’interdizione dello stabile all’uso per civile abitazione.
Nel pomeriggio il sindaco Verratti riunirà le famiglie del paese, per prestare aiuti di prima necessità a chi è rimasto senza casa.