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Da giorni cittadini e agricoltori all’interno dei comuni di Frisa, Ortona e San Vito Chietino (Chieti) hanno segnalato all’associazione Nuovo Senso Civico l’insistenza di un odore nauseabondo nei pressi dell’alveo del Moro. “La mattina di domenica 20 settembre, insieme ad alcuni di loro, con la partecipazione del sindaco Nicola Labbrozzi e del consigliere comunale Romano Mattioli del comune di Frisa, abbiamo effettuato una ricognizione lungo il suo corso e dei suoi piccoli affluenti”, riferisce il presidente Alessandro Lanci.
“E’ emerso un quadro sconcertante: acque putride e la morte della flora e della fauna acquatica. Risalendo lungo i piccoli affluenti del Moro abbiamo individuato l’origine degli sversamenti illeciti provenienti da alcune aree dei comuni di Crecchio e di Poggiofiorito“, prosegue nella nota Lanci.
Il Moro sfocia nella Riserva naturale regionale Punta dell’Acquabella, appena raggiunta dalla pista ciclabile della Via Verde. “Le immagini del sopralluogo – prosegue Lanci – parlano più delle tante parole che potremmo usare per descrivere l’ennesimo esempio di pessima gestione del nostro brand turistico”.
“Siamo tutti concentrati sull’attesa del completamento della pista ciclabile, enorme volano di attrazione turistica da tutta Europa, ma continuiamo a dimenticarci dell’enorme problema della depurazione delle acque che giungono in mare”.
“Tutto questo non va bene per niente. Non va bene per noi che qui ci viviamo e non va bene per i turisti che ci stiamo impegnando ad attrarre. E’ giunto il momento di prendere una direzione univoca se vogliamo che non ci siano sfumature marroni sulla via verde della costa dei trabocchi, con conseguenze irreparabili per il danno di immagine”.
“La riqualificazione delle acque dei nostri fiumi è prerogativa imprescindibile degli Enti preposti alla loro tutela, potenziando i depuratori e punendo con sanzioni esemplari le attività industriali che continuano ad inquinare il nostro ambiente. L’esito delle nostre indagini – conclude Lanci – sarà consegnato alle autorità competenti”.
Un esposto è stato presentato in Procura a Lanciano.