
Ortona (Chieti), 10 Agosto 2016 – Con la rimozione e la successiva partenza della piattaforma “jack – up”, che per 20 giorni ha operato sul pozzo di perforazione “Ombrina Mare 2”, si è conclusa la prima fase della chiusura mineraria della struttura sita a circa 3 miglia dalla costa di San Vito Chietino. Ne dà notizia la Capitaneria di Porto di Ortona, con una nota a firma del comandante Capitano di fregata Pio Oliva. “L’attività di questa prima fase – spiega il comandante – è consistita nella rimozione e nella successiva tumulazione del tubino estrattivo che dall’area geologica sottomarina (sita a circa 1.200 metri di profondità) avrebbe convogliato in superficie, in caso di attivazione dell’impianto, il prodotto petrolifero ai fini della relativa estrazione”. In base alle disposizioni impartite dal Ministero dello Sviluppo Economico, entro il 31 dicembre 2016, la Società che gestisce la struttura dovrà procedere alla completa rimozione della stessa”.
“Al fine di verificare il rispetto dei parametri ministeriali prescritti tesi ad evitare qualsiasi forma di inquinamento – prosegue il comandante – in tutte le delicate fasi che hanno costituito la chiusura mineraria è stato costante il controllo del personale e dei mezzi navali ed aerei della Guardia Costiera, anche con visite a bordo del “jack-up”. La vigilanza sul regolare svolgimento delle operazioni è stata assicurata – spiega Oliva – oltre che dai mezzi dislocati sul sito dalla Società responsabile delle operazioni, come da Ordinanza della Capitaneria di Porto emanata a disciplina delle operazioni di chiusura mineraria, dalle motovedette della Guardia Costiera di Ortona e Pescara e dai mezzi aerei del 3° Nucleo Aereo della Guardia Costiera di Pescara. A supporto, è intervenuto a coadiuvare le operazioni di monitoraggio anche il rimorchiatore “Fortitudo” del Consorzio “Castalia”, operante per conto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, che, per l’occasione ha disimpegnato anche un sistema dotato di sensori per il controllo strumentale aereo teso alla verifica della presenza di qualsiasi forme di inquinamento”.
Fino alla totale rimozione della struttura, la Capitaneria di Porto di Ortona emanerà una specifica Ordinanza a tutela della sicurezza della navigazione “in cui – conclude il comandante – per un raggio di 500 metri dalla struttura verrà interdetta, oltre all’immersione e la pesca, anche la navigazione, l’ancoraggio e la sosta di qualsiasi imbarcazione”.