A Cerratina
Lo ha fatto ieri, al primo giorno di presidio sotto neve e pioggia, ed è tornata anche oggi con il suo thermos formato famiglia: è il caffè della solidarietà che Marilena di Santa Maria Imbaro (Chieti), mamma di Aldo dipendente della Faist, ha preparato assieme a un ciambellone per “i miei ragazzi che stanno protestando”.
La bevanda, calda e colma d’amore, ha risollevato un po’ lo spirito di quanti partecipavano al presidio, in un gelido pomeriggio, dopo l’ingresso di due nuovi tir nella fabbrica dei sensori, a Cerratina di Lanciano. Ce ne sono cinque nel piazzale dello stabilimento ormai smantellato nelle linee di produzione: gli autisti attendono le disposizioni per portare via i macchinari smontati e caricati nei camion, che trasferiranno il lavoro dall’Abruzzo in Umbria.
Marilena offre il suo caffè anche a chi sta dall’altra parte dei cancelli: “non è giusto quel che fate, non lo capisco, qui il lavoro c’è” dice la mamma ad Antonello Naticchioni, della ditta incaricata per le operazioni di smantellamento. “È un giorno triste per tutti – risponde l’imprenditore umbro – grazie per il caffè”.