Correva l’anno 1940
Un capolavoro artigianale che ha emozionato Giampiero Di Federico, l’arrampicatore incaricato dal sindaco di Villa Santa Maria (Chieti) di ripulire la scritta “A. XVIII DUX“.
“È stata realizzata nel 1940 da una piccola impresa edile del posto”, racconta al Tgmax il primo cittadino Pino Finamore, che non si lascia intimidire dalla interrogazione parlamentare sul caso annunciata dall’on. Camillo D’Alessandro, deputato abruzzese del Pd.
L’amministrazione comunale sta cercando di risalire al nome dello scalpellino autore dell’opera, incisa per circa 2 centimetri di profondità nella roccia della “penna”, con lettere alte fino a 4 metri: all’epoca l’artigiano lavorò appeso ad una rudimentale corda di canapa, “ci volle un grande coraggio” sottolinea chi oggi ha a disposizione attrezzatura e mezzi che consentono di arrampicare in tutta sicurezza.
“E’ un pezzo di storia del nostro paese”, replica Finamore alla raccolta firme lanciata da un gruppo di cittadini, che ne chiedono la rimozione. “Ben venga tutto questo clamore attorno all’incisione – prosegue il sindaco – se porta turisti nel nostro borgo”.
L’opera è stata riportata alla luce con una semplice operazione di ripulitura dalla polvere incrostata dal tempo, operazione eseguita durante il progetto “finanziato interamente con fondi comunali” precisa Finamore, per l’individuazione di 52 vie di arrampicata sulle pareti rocciose di Villa.
“Non sono un estremista – conclude Finamore – né di destra né di sinistra. È un’opera storica del paese e come tale va salvaguardata”.