Pescara, 7 luglio 2016 – Corruzione e concussione, queste le ipotesi di reato per le quali è indagato il dirigente medico della Asl di Pescara Giorgio Robuffo, 60 anni, addetto al Servizio prevenzione e tutela della salute nei luoghi di lavoro dell’azienda sanitaria. Il medico è stato sospeso per la durata di sei mesi. La misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio di pubblico ufficio è stata eseguita dalla Squadra Mobile della Questura di Pescara, dopo essere stata emessa dal Gip di Pescara Gianluca Sarandrea, su richiesta dei Pm Tedeschini, Mantini e Varone, all’esito di una complessa attività di polizia giudiziaria in corso da oltre un anno. Contestualmente sono state eseguite alcune perquisizioni anche presso gli uffici della ASL pescarese.
Dalle indagini, avviate su impulso di una segnalazione anonima e condotte anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali nonché tramite accertamenti bancari e patrimoniali, è emerso che Robuffo, nel corso di alcune visite ispettive condotte tra il 2011 e il 2014 nella provincia di Pescara nei confronti di alcune ditte, rilevando puntigliosamente e pretestuosamente presunte irregolarità e prospettando sanzioni pecuniarie e denunce, ha indotto o tentato di indurre i titolari di almeno sei delle aziende ispezionate a rivolgersi ad una società di consulenza specializzata in materia di sicurezza dei posti di lavoro – la International Work di Montesilvano (PE) – di cui lo stesso medico è risultato socio occulto.
Le condotte illecite del dirigente sono state compensate dai due soci titolari della International Work, co-indagati per i medesimi reati, con più dazioni corruttive, per un totale di oltre 57.000 euro che sono stati pagati attraverso una serie di bonifici emessi a favore dei due figli di Robuffo, mascherati come pagamenti di fatture relative a prestazioni lavorative fittizie.