Lanciano: dopo la visita del manager Asl, Marongiu chiede chiarezza sul futuro dell’ospedale Renzetti
Questione Renzetti
“La visita di Schael all’Amministrazione comunale di Lanciano, seppur tardiva rispetto alle urgenze che devono essere affrontate che riguardano situazioni limite di grande criticità come la chiusura del reparto di urologia, la grande difficoltà del reparto di neurologia, la diagnostica ferma e la questione dell’hub vaccinale, rappresenta un motivo in più per chiedere chiarezza sulle questioni pubblicizzate e per mettere in guardia l’amministrazione comunale sulla necessità di pretendere chiarezza dai propri alleati locali ed in Regione”.
E’ quanto sostiene Leo Marongiu, già candidato sindaco del centrosinistra e oggi consigliere comunale di minoranza a Lanciano (Chieti).
In piena estate, ricorda Marongiu, gli assessori della Lega che guidano la Sanità in Regione Abruzzo in tandem ormai, come la titolare della carica Nicoletta Verì ed il proprio supplente territoriale Nico Campitelli si erano affrettati a rilasciare dichiarazioni roboanti del tipo “Urologia sarà h24” e “non sarà toccato nemmeno uno spillo al Renzetti di Lanciano”.
“Causticamente – prosegue – si può al momento affermare che l’Urologia ha subito una chiusura temporanea (si spera) h24 e che nemmeno uno spillo in questi 2 anni e mezzo sia stato aggiunto al Renzetti, nemmeno i reagenti per la diagnostica o strumenti richiesti dal laboratorio analisi per esitare tamponi, per non parlare della delibera sull’estensione del servizio h24 della seconda ambulanza ancora ferma a due anni fa, a parte illusorie promesse legate ad una programmazione sanitaria che vede la moltiplicazione di reparti e servizi sulla carta per non scontentare alcuno ma che sbatte inevitabilmente contro il muro della sostenibilità economica e finanziaria ed è per questo che viene continuamente rispedita al mittente dal Ministero con prescrizioni del tavolo di monitoraggio”.
Il nuovo ospedale di Lanciano
Rispetto a queste questioni tra programmazione, gestione attuale e futuri investimenti, previsti grazie anche a canali nuovi di entrate per via della questione del Covid19, merita attenzione la questione annosa del nuovo ospedale di Lanciano, dice Marongiu.
“Chiarito ormai che la nuova localizzazione sia fissata nell’attuale area, come deliberato dall’Amministrazione regionale guidata da Luciano D’Alfonso e dal Consiglio comunale che ho avuto l’onore di presiedere, rimangono forti perplessità sulla scelta progettuale che si intenderebbe seguire. Nell’incontro estivo avuto in comune alla presenza dell’ex sindaco Mario Pupillo e del dg Thomas Schael – ricorda Marongiu – abbiamo avuto modo di esprimere forti perplessità sulla nuova proposta ibrida di cuci-scuci che prevederebbe anche l’abbattimento di corpi di fabbrica dentro l’attuale perimetro delle degenze e dei servizi con successiva ricostruzione”.
Questa modalità “provocherebbe gravi ed inevitabili disagi all’attività già precaria del Renzetti – sottolinea Marongiu – con il rischio di spostare altrove ulteriori reparti e servizi oltre che nascondere un grave rischio tecnico ed economico: si abbatte, si sposta e si ricostruisce nella speranza che non sorgano imprevisti di natura economica, burocratica o nell’area dei lavori, a rallentarne la restituzione alla comunità”.
Invece, “la soluzione che torniamo a sottoporre è la costruzione di un unico grande corpo di fabbrica nell’area dell’attuale obitorio, dell’eliporto e del parcheggio che non vada ad intaccare la funzionalità del vecchio Renzetti e che, quindi, non ci esporrebbe ad ulteriori rischi e che garantirebbe minori disagi”.
Siccome siamo ancora in fase progettuale, perché fino a quando non sarà approvata dal Ministero la nuova rete ospedaliera e quindi fino a quando la Regione non invierà una proposta seria con scelte chiare non saranno sbloccati i finanziamenti previsti, Marongiu invita “tutti ad una riflessione collettiva più profonda e collegiale su un tema così impattante per il futuro non solo della sanità lancianese ma dell’intero comprensorio”.
