Emergenza cinghiali: scendono in campo le Province con la loro associazione nazionale Upi per chiedere una Conferenza Stato-Città straordinaria e portare al tavolo del confronto, tra Governo ed Enti locali, una situazione di crisi che ormai interessa l’intero territorio italiano.
La richiesta è arrivata dal rappresentante dell’Upi, Nicola Valluzzi, presidente della Provincia di Potenza, intervenendo oggi ai lavori della Conferenza Stato Città al Ministero dell’Interno.
“Ormai la situazione sta diventando drammatica – ha detto Valluzzi – e non si contano più gli avvistamenti dei cinghiali anche nelle grandi città. La moltiplicazione di questi animali sta mettendo in serio pericolo la sicurezza degli automobilisti, e l’indebolimento delle polizie provinciali imposto dalla riforma delle Province ha reso sempre meno stringenti ed efficaci i controlli. Questa situazione già estremamente complessa si è fatta ancora più grave a seguito della sentenza della Corte Costituzionale del giugno scorso, che ha reso nulli i piani di gestione dei territori. Un vuoto che deve essere portato all’attenzione di tutte le sedi di confronto istituzionale per affrontarlo e risolverlo prima possibile con interventi urgenti”.
Più di cinquanta sindaci della provincia di Chieti sollevarono il problema nell’estate 2016, ma le ordinanze di abbattimento degli ungulati vennero respinte dal Prefetto Antonio Corona. Dopo un nuovo regolamento regionale, ritenuto inefficace, la battaglia dei sindaci del Chietino prosegue con altre iniziative sul piano amministrativo e su quello della comunicazione con la cittadinanza, con cui non si esclude l’organizzazione di una grande manifestazione di protesta.