Acqua: la Sasi investe per realizzare nuovi depuratori a servizio di 4 località che ne sono ancora sprovviste: Fresagrandinaria nel Vastese e Gessopalena, Lama dei Peligni e Taranta Peligna nell’Aventino. Interventi attesi da anni e che impegnano fondi per oltre 4 milioni di euro. In conferenza stampa, a Lanciano, il presidente della Sasi Gianfranco Basterebbe fa il punto anche sui lavori programmati nell’ambito del masterplan, che impegneranno 25 milioni di euro per tre distinti progetti di risanamento ambientale dei corpi idrici che interessano diverse aree interne: per il Moro/Arielli/Foro da Casacanditella a Ortona, per il Feltrino/Sangro da Altino a San Vito Chietino, e per il Trigno/Sinello/Osento da Casalanguida a Torino di Sangro; un quarto progetto inserito nel masterplan investe 6,5 milioni di euro nel piano adeguamento delle fosse Imhoff per tutti i 92 comuni soci della Sasi. La firma per il masterplan è attesa per fine giugno con la Regione Abruzzo.
Nel frattempo, sul territorio gestito dalla Sasi, operano quotidianamente 13 ditte per interventi urgenti di riparazione, a causa di rotture delle condutture ormai obsolete. Per sostituire tutta la rete occorrerebbero 250 milioni di euro, le perdite sono al 50 per cento. L’appello è a non utilizzare l’acqua potabili per usi impropri come innaffiare il giardino o lavare l’auto.
“Stiamo lavorando su diversi settori, ci sono già progetti importanti completati ed altri stanno per essere ultimati”. Il presidente della Sasi Gianfranco Basterebbe fa il punto sull’attuale situazione con particolare riferimento al sistema di depurazione e fognario. “L’attività della Sasi va avanti su varie direzioni, prosegue nei progetti relativi al sistema di depurazione e fognario, senza però trascurare gli interventi sulla rete idrica e sulle adduttrici, un impegno a 360 gradi con l’obiettivo di migliorare e rendere sempre più efficace ed efficiente il servizio”.
Il presidente della Sasi Gianfranco Basterebbe nel corso della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina nella sala della sede di viale Cappuccini a Lanciano, ha fatto il punto sulla situazione attuale, soffermandosi sulla serie di progetti, molti dei quali già completati, ed altri in via di ultimazione, per un importo complessivo di 25 milioni di euro.
All’incontro con i giornalisti insieme a Basterebbe, sono stati presenti l’architetto Aurelio Falconio, Pio D’Ippolito, responsabile del settore relativo alla depurazione, e Paola Tosti, componente del Cda della Sasi. Per una maggiore chiarezza, il presidente ha voluto consegnare alla stampa alcune schede dettagliate sui lavori finiti e quelli in corso, con i relativi importi. “Si tratta di interventi importanti, il progetto di 4 milioni di euro, per esempio, che è stato possibile grazie all’attivazione del Masterplan – ha precisato Basterebbe – è destinato a paesi che non avevano alcun impianto di depurazione. Sarà quindi colmato un vuoto e saranno risolti difficoltà e disagi.”. Sui problemi legati all’inquinamento e al funzionamento, corretto o meno, degli impianti, il presidente ha tenuto a puntualizzare che “l’eventuale cattivo funzionamento di un depuratore non è l’unica fonte di inquinamento come spesso si crede. L’inquinamento delle acque dipende anche dall’assenza di sistemi specifici di smaltimento e di depurazione da parte di molti ristoratori che dovrebbero invece dotarsi di un disoliatore. I rifiuti prodotti devono essere smaltiti prima di finire nelle fogne altrimenti il rischio è l’ostruzione, e quando una fogna si chiude le conseguenze sono inevitabili e gli scarichi vanno direttamente al mare. Si comprende quindi come questo sia un problema serio che investe tutta la fascia costiera. Noi stiamo facendo la nostra parte ma è necessario che anche gli altri facciano la loro”. In effetti non si può parlare di ambiente, di tutela e salvaguardia del territorio senza distinguere ruoli e competenze. La Sasi si è sempre assunta le proprie responsabilità, ma non ci sta ad essere il parafulmine di tutti i problemi. “Quando spuntano i divieti di balneazione il dito è subito puntato contro di noi. Sul servizio di depurazione siamo fortemente impegnati. Dei 12 depuratori sotto sequestro, 8 sono tornati regolarmente a funzionare e ci stiamo adoperando per riportare gli altri a una condizione di normalità”. Nel corso della conferenza stampa è stato inoltre ricordato che tra gli obiettivi della Sasi c’è quello di migliorare lo stato qualitativo delle acque attraverso lo strumento del Masterplan. Per raggiungere i risultati stabiliti, gli interventi sono concentrati su tre assi principali, tre macroprogetti, rappresentati da altrettanti assi fluviali: il Foro, il Sangro e il Sinello. “L’attività della Sasi non si limita ai grandi progetti ma svolge quotidianamente una attenta e capillare opera di manutenzione, ci sono reti obsolete che necessitano di continui interventi e purtroppo spesso ci sono rotture che impongono riparazioni urgenti con la conseguente sospensione della fornitura idrica. Non vorremmo lasciare i cittadini senz’acqua e siamo consapevoli dei disagi che questo comporta, ma quando ci sono dei guasti non si può fare altrimenti. Trovo davvero pretestuose e strumentali le polemiche delle ultime settimane, come se decidessimo in maniera arbitraria di togliere l’acqua – ha rimarcato Basterebbe con l’intenzione di dissipare, una volta per tutte, dubbi e perplessità –.ci sono stati titoli in cui addirittura si parlava di “complotto idrico”, scomodando ripicche elettorali, creando un clima di sospetto e di confusione che non solo non giova alla società che presiedo ma soprattutto dà una visione distorta e non vera della realtà. Tutti i nostri progetti, l’intero programma di lavoro della Sasi ha come obiettivo prioritario il miglioramento dei servizi. La strada intrapresa va in questa direzione e continueremo con la convinzione di essere nel percorso giusto”. Non è mancato un appello ai cittadini, al loro senso civico e buon senso. “E’ necessario fare un uso più attento dell’acqua potabile che non dovrebbe essere utilizzata per innaffiare campi e giardini, molte città hanno anche serbatoi inadeguati e questo rappresenta una ulteriore penalizzazione. Lavoriamo quotidianamente con il personale nostro e con 13 ditte, siamo consapevoli della fragilità della rete nella sua interezza, perciò è necessaria la collaborazione di tutti, Comuni e cittadini”.