Per la morte dell’operaio alla Proma Spa è indagato il direttore dello stabilimento di località Montemarcone di Atessa (Chieti), l’ipotesi è omicidio colposo.
È un atto dovuto, nell’inchiesta aperta dalla procura di Lanciano, che oggi ha affidato l’incarico di svolgere l’autopsia sul cadavere di Roberto Caporale e chiarire le cause del decesso.
L’operaio 47enne lancianese lavorava alla pressa per componenti metallici, lunedì scorso, quando all’improvviso un tubo di 10 centimetri di diametro per 20 circa di lunghezza, è schizzato fuori dal macchinario, colpendolo al torace.
Inutili i soccorsi, l’uomo è morto prima che potesse essere trasportato in ospedale in elicottero.
Le indagini sul posto sono state condotte dai carabinieri della Compagnia di Atessa.
L’autopsia sarà eseguita domani mattina all’ospedale di Chieti.
I colleghi della fabbrica si sono astenuti dal lavoro, nelle due ore di sciopero proclamato a fine turno dai sindacati.
Una settantina in tutto gli occupati nell’azienda, che realizza componenti per Stellantis Europe, ex Sevel. In particolare Roberto lavorava componenti per la fabbrica polacca di Gliwice.
Circa la metà degli operai alla Proma 1 sono interinali, anche la vittima era un lavoratore somministrato ma esperto: aveva già lavorato in Sevel, Honda e infine alla Proma, dove ha trovato la morte.