23 dicembre 2021
Sono 662 i nuovi casi di Covid-19 accertati nelle ultime ore in Abruzzo: è il dato più alto mai registrato nel 2021 e uno dei più alti di sempre, pur restando lontano dal record di 939 del 10 novembre 2020.
I nuovi positivi sono emersi dall’analisi di 5.890 tamponi molecolari: è risultato positivo l’11,24% dei campioni.
Il tasso di positività sui molecolari è il più alto degli ultimi dieci mesi.
Non si registrano decessi, mentre aumentano lievemente i ricoveri.
I nuovi positivi hanno età compresa tra 2 e 99 anni.
Variante Omicron
Cresce il numero dei casi riconducibili alla variante Omicron, ma ad alimentare l’ondata, almeno in Abruzzo, sembra essere ancora la Delta.
Sono decine – oltre sessanta secondo le stime – i casi di Covid-19 riconducibili alla variante Omicron. Quattro quelli confermati grazie al sequenziamento, ma “sono sufficienti i quattro che abbiamo già visto per dire che i casi considerati sospetti sono tutti riconducibili alla Omicron”, dice Liborio Stuppia, direttore del laboratorio di Genetica molecolare – Test Covid-19 dell’università ‘d’Annunzio’ di Chieti, struttura che si occupa dell’attività diagnostica e di sequenziamento. Una cinquantina i casi di Omicron individuati dal laboratorio teatino: la maggior parte riguarda la provincia di Chieti, ma c’è anche una quota relativa al Pescarese. Altri casi, una decina, sono stati individuati dall’Istituto zooprofilattico sperimentale di Teramo, che si occupa delle attività di sequenziamento per le province di Teramo e L’Aquila. Nella struttura teramana sono attesi per le prossime ore i risultati degli accertamenti sui campioni in questione.
Incidenza settimanale
Gli attualmente positivi sono 7.763 (+420): 130 pazienti (+5 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in area medica e 15 (-1) sono in terapia intensiva, mentre gli altri 7.618 (+416) sono in isolamento domiciliare.
Alla luce dei dati odierni, il tasso di occupazione dei posti letto scende all’8% per le terapie intensive e sale al 10% per l’area non critica, a fronte di soglie da zona gialla rispettivamente del 10 e del 15%.
L’incidenza settimanale dei contagi per centomila abitanti continua a salire e arriva a 231 (soglia limite 50), registrando il valore più alto degli ultimi nove mesi e, in particolare, dalla prima metà di marzo.
Il bilancio delle vittime è fermo a 2.626.
I guariti dall’inizio dell’emergenza sanitaria sono 84.595 (+242).
Dei 94.984 casi complessivamente accertati in Abruzzo, 23.645 sono residenti o domiciliati in provincia dell’Aquila (+113 rispetto a ieri), 24.057 in provincia di Chieti (+104), 22.455
in provincia di Pescara (+208), 23.909 in provincia di Teramo (+220) e 754 fuori regione (+11), mentre per 164 (+6) sono in corso verifiche sulla provenienza.
A livello territoriale, i numeri più alti continuano ad essere quelli del Teramano: l’incidenza sale a 283, valore – il più alto dell’anno – che con i parametri della scorsa primavera avrebbe fatto scattare la zona rossa. Segue, con 237, il Pescarese, in rapido peggioramento; nel solo capoluogo adriatico il parametro è a 223, dato più alto degli ultimi nove mesi. Poi ci sono l’Aquilano, con 202, e il Chietino, con 192.
Sistema in affanno per le feste
“La massa delle attività da fare non è più sostenibile. Siamo in una situazione di grandissima emergenza. Al 23 dicembre siamo con seimila tamponi ricevuti negli ultimi due giorni. Il sistema così non può reggere”. A lanciare l’allarme è Liborio Stuppia, direttore del laboratorio di Genetica molecolare – Test Covid-19 dell’università ‘d’Annunzio’ di Chieti, struttura che si occupa del processamento di tutti i tamponi del Chietino e del sequenziamento dei campioni provenienti dalle province di Chieti e Pescara.
“In questa fase è tutto aperto e, di conseguenza – dice all’ANSA il direttore – ogni positivo è andato in giro e bisogna tracciarne i contatti. Con centinaia di positivi al giorno vengono fuori numeri impossibili da sostenere. E, tra l’altro, il tracciamento ha senso solo se viene fatto in modo tempestivo, altrimenti i numeri possono solo aumentare”.
“Ci sono un mare di tamponi che la gente vuole fare per le feste e per i cenoni, che si vanno ad aggiungere al mare di tamponi da fare sui contatti dei positivi. Io lo avevo già detto da tempo. Sembra che nessuno se ne preoccupi, ma questo sistema sta saltando”, conclude Stuppia.