Inchiesta per omicidio colposo
Sarebbe stata una granata d’artiglieria a provocare l’incidente mortale alla Esplodenti Sabino di Casalbordino (Chieti).
Cosa sia effettivamente successo e di chi siano state le responsabilità della nuova tragedia sono le domande che si pongono in tanti, anche nel tribunale di Vasto, dove il giorno dopo l’esplosione del 13 settembre 2023 è stata rinviata la prima udienza, davanti al Gup, per l’episodio del 21 dicembre 2020, quando nella stessa azienda un’altra deflagrazione provocò tre morti.
Il rinvio si è reso necessario a causa del decesso di uno degli avvocati della difesa; prossima udienza il 3 ottobre.
Una granata, quindi, e i legali della Esplodenti Sabino spiegano lo sconcerto dell’azienda di fronte a questo nuovo tragico incidente. Al Tgmax l’avvocato Andrea Tascione.
La tragedia
Sull’ordigno c’era Fernando Di Nella, di Lanciano. Aveva 62 anni ed era prossimo alla pensione. È descritto come un artificiere esperto in demilitarizzazioni, che da trent’anni compiva le stesse operazioni.
Saranno le indagini, coordinate dalla procura vastese, a spiegare se in questo caso si sia trattato di spoletta difettosa o di errore umano.
L’azienda: da noi regole stringenti
L’azienda torna a ribadire “regole di sicurezza stringenti” messe in campo con le prescrizioni seguite al fatto del 2020, le numerose ispezioni e tutti i collaudi operati al termine dei nuovi lavori, costati circa un milione di euro.
Le autopsie a Chieti
I corpi delle tre vittime sono stati recuperati e ricomposti nell’obitorio di Chieti, a disposizione dell’Autorità giudiziaria, per l’effettuazione delle autopsie di Fernando Di Nella, 62enne di Lanciano, Giulio Romano, 56enne di Casalbordino, e Gianluca De Santis, 44enne di Palata (Campobasso).
Nel frattempo l’area è stata posta sotto sequestro dal pm di Vasto. All’opera ci sono gli artificieri dell’Esercito, arrivati da Foggia: i militari sono chiamati a bonificare l’area dell’esplosione.
Inchiesta per omicidio colposo e disastro
La procura di Vasto indaga per omicidio colposo plurimo e disastro colposo contro ignoti.
Un secolo di attività
L’azienda Esplodenti Sabino ha un secolo di vita.
Nata a Lanciano per realizzare fuochi d’artificio, dagli anni 70 si occupa di recupero di materiali da munizioni militari, di attività di smilitarizzazione, bonifica di siti contaminati, smaltimento di prodotti contenenti esplosivi.
Oggi è leader mondiale di settore e dà lavoro a circa 70 operai.