L’intervista
Certamente non è un atto fatto con cattiveria, ma è necessaria una riflessione sul rispetto del bene comune. È questo in sintesi il commento della Curia episcopale di Lanciano-Ortona all’episodio increscioso accaduto ieri sera in piazza Plebiscito, con alcuni commensali a cena sul sagrato della basilica della Diocesi.
L’arcivescovo Emidio Cipollone comprende la circostanza ma richiama al rispetto del luogo sacro. “Traiamo insegnamento da questo episodio”, dice al Tgmax.
Nell’epoca in cui viviamo, con i social network che rendono tutto lecito, persino valicare i confini del sacro, è necessario allestire della cartellonistica per vietare certi comportamenti?
“La storia è maestra di vita, dicevano gli antichi – risponde mons. Cipollone – non serve cartellonistica ma penso che bisogna aggiungere consapevolezza alla propria riflessione”.
Il comunicato del vescovo
“Abbiamo saputo già da ieri sera dell’episodio e questa mattina ci siamo confrontati con gli altri membri del consiglio episcopale. L’esercente si sarà trovato improvvisamente di fronte ad un dato di fatto: pioveva, il tempo era brutto, non sapeva come risolvere il problema di servire la cena ai clienti già seduti. Il problema è stato risolto mettendo i tavoli per cenare nel portico della Cattedrale. Questa cosa ovviamente non andava fatta perché lo spazio del portico della Cattedrale è spazio sacro, tanto quanto lo spazio interno dell’aula liturgica e quindi andava rispettato. Certamente non è un atto fatto con cattiveria: noi parleremo con lui appena possibile tra oggi e domani e cercheremo di chiarire questa situazione invitando tutti ad un maggior rispetto di quell’area. Ma vorremmo che questo episodio si collocasse all’interno di una riflessione più ampia sul bene comune: perché sta diventando abituale, non soltanto nei confronti di uno spazio ecclesiale, ma anche di altri luoghi pubblici, che per uso privato e per interessi individualistici al bene comune non pensi più nessuno. Se questo fatto aiutasse tutta la cittadinanza di Lanciano a riflettere sull’importanza del bene comune, che appartiene a tutti, e del rispetto di alcune regole condivise che vanno a vantaggio della collettività, e non solo del singolo, ecco ci farebbe molto piacere e penso che farebbe molto bene anche alla nostra comunità.