Come la famiglia del generale suicida a Sulmona (L’Aquila), neppure Augusto De Sanctis del Forum per l’acqua crede al movente Rigopiano. “Stamattina – scrive De Sanctis – ho dovuto leggere alcuni articoli sulla morte di Guido Conti con alcuni resoconti relativi ad ampi stralci di una lettera personale scritta in momenti tremendi avente per tema la questione della tragedia del Rigopiano, sul fatto che magari avrebbe potuto fare di più. In alcuni di questi articoli si aggiungevano anche considerazioni prive di qualsiasi riferimento fattuale. Ora una famiglia distrutta dal dolore ha dovuto anche precisare che queste lettere sono uscite prima ancora di averle potute leggere. A Guido dissi in maniera netta che lui non c’entrava nulla con la tragedia né direttamente né indirettamente”.
L’esponente del Forum H2O con le sue inchieste e denunce ha sollevato diverse questioni sulla tragedia di Rigopiano, e nei mesi scorsi aveva più volte incontrato Guido Conti. “Dissi a Guido – scrive ancora De Sanctis – che a nostro avviso e per quanto era a nostra conoscenza erano ben altre, ripeto, altre, le questioni che, anche senza avere magari una rilevanza penale, avevano potuto contribuito direttamente o indirettamente alla genesi della tragedia. Lui mi disse, come poi purtroppo ha ribadito nella sua ultima lettera, che, con il suo istinto per le investigazioni, forse avrebbe potuto fare di più. Evidenziai – prosegue De Sanctis nel suo racconto – che avrebbe significato andare oltre il ruolo per quel parere. A quel punto aggiunsi che alcune vicende più evidenti, come gli abusi edilizi, erano arrivate successivamente, con altre carte che a lui non erano state neanche sottoposte”.
Un ultimo incontro tra il generale dei carabinieri forestali di Umbria e Molise avvenne nella tarda estate, dopo gli incendi sul Morrone, quando “mi volle annunciare in un incontro a Pescara – prosegue l’attivista – la sua decisione di lasciare l’Arma per l’impegno lavorativo con il privato. Mi sembrava molto convinto della sua scelta, illustrandomi i vari aspetti che lo avevano portato alla decisione. Mi limitai ad esporre i miei dubbi sul contesto difficile dove sarebbe andato a lavorare come quello lucano. Su Rigopiano – ribadisce De Sanctis – fui ancora più netto della volta precedente dicendogli brevemente che eravamo rimasti a quanto detto in quell’incontro e che a mio avviso non vi era alcunché da aggiungere e di lasciare stare”.
“Ora – conclude De Sanctis – il mio pensiero va alla famiglia di Guido e a quelle delle vittime di Rigopiano che meritano un rispetto assoluto”.