[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=Ve0tozwMHUg[/youtube]Lanciano, servizio Tgmax 23 febbraio 2016 – Droga e armi, un binomio pericoloso di criminalità sgominato dalla Guardia di finanza del comando provinciale di Pescara con quattro arresti. Gli indagati, tre con precedenti, sono accusati di spaccio di stupefacenti, ricettazione, porto e detenzione abusiva di armi. Oltre ad aver organizzato tra Pescara e Chieti una diffusa rete di spaccio di cocaina e hashish, il gruppo era pronto a rapinare esercizi commerciali della zona.
In esecuzione di ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Pescara, Gianluca Sarandrea, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica, Gennaro Varone, i finanzieri hanno posto ai domiciliari tre uomini con precedenti (un 50enne e un 32 enne entrambi di Montesilvano e un 37enne albanese domiciliato a Roma) mentre a un un 36enne di Montesilvano è stato notificato l’obbligo di dimora, con il divieto di uscire di casa nelle ore notturne. Nel contesto dell’operazione sono state eseguite varie perquisizioni domiciliari, anche con due unita’ cinofile, in provincia di Pescara e a Roma.
Le indagini, condotte dagli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria, erano state avviate a margine della piu’ complessa operazione “Aroisto 2013” a contrasto del traffico di stupefacenti, che nel giugno scorso aveva disarticolato una organizzazione criminale senegalese con l’arresto di 29 persone. La svolta nelle indagini ad aprile scorso con due episodi: al terminal bus di Pescara, l’arresto di un cittadino albanese trovato in possesso di quattro chili di hashish; a San Giovanni Teatino, le Fiamme Gialle pescaresi avevano intercettato tre pregiudicati a bordo di un’auto rubata mentre stavano indossando passamontagna e guanti. Nel bagagliaio avevano coltelli, una scacciacani ed attrezzi da scasso. A casa di uno dei fermati era stato trovato un fucile da caccia completo di circa 300 munizioni ed un arsenale di coltelli ed armi bianche, tutto detenuto illegalmente, oltre a merce rubata. Le successive indagini hanno consentito di ricostruire numerosi episodi di spaccio, sistematici contatti con la criminalita’ albanese finalizzati all’approvvigionamento di consistenti quantitativi di stupefacenti, oltre agli intenti del gruppo criminale che verosimilmente voleva incrementare l’acquisto di droga finanziandosi con i proventi di furti e rapine.
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