Al terzo giorno di ricerche
È stato recuperato in uno sbarramento naturale di tronchi, nel fiume Pescara, il corpo senza vita di Maurizio Claps, 45 anni, di Lanciano (Chieti).
Al terzo giorno di ricerche, i sommozzatori dei vigili del fuoco lo hanno trovato impigliato in un’ansa del fiume, a circa 100 metri dal ponte San Clemente, a Castiglione a Casauria ( Pescara).
Proprio sul ponte, un passante aveva notato dapprima camminare l’uomo, poi scavalcare il parapetto e quindi sparire alla vista, mercoledì scorso.
La salma di Claps, operatore del 118 in servizio alla Asl di Pescara, è stata recuperata nel pomeriggio di oggi, intorno alle 16, con un elicottero e trasferita all’obitorio dell’ospedale di Popoli, dove è stata seguita la ricognizione cadaverica: l’uomo sarebbe morto a seguito dei politraumi da caduta riportati nell’impatto con il greto del fiume.
Poi la corrente ha fatto il resto, trascinando il corpo a valle, per un centinaio di metri.
Le operazioni di soccorso, alle quali hanno contribuito decine di uomini del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico e dei Vigili del fuoco, con vari assetti, “sono state molto complesse” riferisce al Tgmax il capitano Tonino Marinucci, vice comandante compagnia carabinieri di Popoli, “rese difficoltose dalla zona impervia e dalla presenza di arbusti nel fiume, oltre alla grande portata d’acqua”.
Claps, originario di Taranto, operatore del 118 in servizio alla Asl di Pescara, era molto conosciuto a Lanciano, anche tra i tifosi della squadra di calcio cittadina.
L’estremo gesto compiuto forse per una delusione d’amore: ad un post su Facebook ha affidato il suo ultimo saluto alla ex compagna, “se puoi perdonarmi”. Erano le 13.11 del 7 agosto.
La salma è stata restituita ai famigliari.