Seconda notte in auto
Al secondo giorno di presidio i tir sono entrati tutti in fabbrica: a quello già dentro, carico di macchinari e pronto a partire da ieri mattina, se ne sono aggiunti altri quattro nell’arco della giornata.
Le linee di produzione dello stabilimento di sensori, per il settore automotive, “sono state completamente smantellate”. È quanto riferiscono sicuri della notizia i dipendenti che, per il secondo giorno consecutivo, restano fuori dai cancelli nella zona industriale di località Cerratina, a Lanciano (Chieti).
Sono pochi, e a maggioranza donne, ma non si perdono d’animo: vogliono difendere il posto di lavoro che da 20 anni garantisce loro una vita dignitosa.
“La procedura utilizzata dalla Faist per il licenziamento collettivo non è corretta”, tuona sul posto il segretario Abruzzo Molise della Fim Cisl Domenico Bologna, che ha formalizzato la contestazione in un verbale nella sede di Confindustria in Val di Sangro.
E cresce l’attesa della convocazione in prefettura, a Chieti, mentre gli operai si organizzano per trascorrere la seconda notte in auto.