Massimiliano Gallo
Pienone in sicurezza al teatro Fenaroli di Lanciano (Chieti) per la ripresa della stagione di prosa con Massimiliano Gallo e Stefania Rocca in “Il silenzio grande” di Maurizio De Giovanni, con la regia di Alessandro Gassman.
Sicurezza anti-covid con l’installazione di quattro sanificatori che lavorano 24 ore al giorno. “Sono dispositivi certificati dal Ministero della Salute”, chiarisce l’assessore alla Cultura Danilo Ranieri. “Si tratta di un sistema che purifica e sanifica l’aria e le superfici degli spazi interni grazie a una combinazione esclusiva di tecnologie all’avanguardia”.
Lo spettacolo scritto da De Giovanni è diventato anche un film di successo, presentato all’ultimo Festival di Venezia. Scrittore napoletano di fama internazionale, De Giovanni è autore di numerosi libri di successo diventati poi note serie televisive da “I bastardi di Pizzofalcone”, “Il Commissario Ricciardi” fino a “Mina settembre”.
La commedia in due atti “Il silenzio grande” è prodotta dal Teatro Diana di Napoli.
La trama
Una famiglia agiata, che si sostenta sui proventi dei diritti d’autore dei libri di Valerio Primic, scrittore celebrato, in realtà è infelice. La moglie Rose è una donna che bada solo a far quadrare i conti. Il figlio Massimiliano soffre di un profondo complesso di inferiorità verso il padre, al punto da aver percorso studi e nutrito interessi che ripugna solo per cercarne l’approvazione. La figlia Adele è cinica e senza pudore, ed ha relazioni con uomini più anziani di lei solo perché le ricordano il papà così ammirato.
La storia della famiglia Primic viene raccontata al pubblico attraverso i suoi personaggi. La scena è lo studio di Valerio, rifugio dove vive, lavora e cerca di proteggersi da ogni negativo contatto esterno. L’unica che cerca di riportarlo a una giusta visione della vita è Bettina: donna non colta ma sincera, che nutre per Valerio una sincera amicizia, e al quale rimprovera che aver taciuto con tutti, in alcune situazioni delicate e su eventi importanti, ha causato questo generale clima di incomprensione sul quale, ormai, più nulla si può fare. (Fonte: Il Sipario).