Ergastolo, questa la sentenza di condanna per l’ex ispettore dei vigili del fuoco, imputato per l’omicidio della moglie.
Ultimo atto per il processo a carico di Aldo Rodolfo Di Nunzio, 72 anni, imputato per l’uccisione della moglie Annamaria D’Eliseo, 60, trovata senza vita il 15 luglio 2022 nella cantina-garage della villa familiare in contrada Iconicella, a Lanciano.
L’udienza di oggi
I giudici della Corte d’Assise, presieduta da Giovanni Nappi, a latere Maria Rosaria Boncompagni, oggi sono stati chiamati a decidere se la collaboratrice scolastica della primaria “Eroi Ottobrini” sia stata uccisa dal marito oppure se si sia suicidata.
A quest’ultima ipotesi non ha creduto affatto il pubblico ministero, Mirvana Di Serio, che in aula
ha chiesto per l’imputato l’ergastolo, senza attenuanti.
Anche le parti civili hanno chiesto la condanna di Di Nunzio: l’avvocato Elisabetta Merlino, che assiste i cinque figli della vittima e dell’imputato, e l’avvocato Pina Benedetti dell’associazione Dafne, a difesa delle donne.
Per la difesa, invece,
Resta un processo indiziario e senza prove.
L’arringa degli avvocati Calogero Talluto e Alessandra Baldassarre è proseguita sulla stessa linea sostenuta durante le ultime udienze del processo a carico dell’ex ispettore dei vigili del fuoco di Lanciano.
Ci sono invece tutti gli indizi che portano al suicidio,
ha detto in aula l’avv. Talluto, chiedendo l’assoluzione per il suo assistito.
La camera di consiglio
Riunita in camera di consiglio alle ore 13.40, la Corte si è ripresentata in aula dopo due ore e mezza.
Il presidente Nappi ha dato lettura della sentenza alle ore 16.10, condannando all’ergastolo Di Nunzio.
L’uomo è uscito dall’aula portandosi un pugno alla bocca, in corridoio urlava
“vergognatevi, vergognatevi”.
Dopo la sentenza, i figli si sono recati al cimitero, sulla tomba della madre.