Fornitura e posa delle lapidi nel cimitero sono attività commerciali e imprenditoriali, che non possono rimanere appannaggio esclusivo del Comune di Lanciano, ente pubblico, tramite la società in house “Farmacie Intercomunali Anxanum S.p.A.”.
L’amministrazione comunale è tornata sui propri passi, dopo una lunga serie di incontri e discussioni con l’associazione di categoria Anifa, che raggruppa le imprese funebri a livello nazionale, e Casartigiani: c’è voluta una nuova delibera di giunta comunale per riconoscere che la fornitura delle lapidi e la loro posa in opera rientra tra le attività di natura commerciale e che, quindi, non può essere svolta in via esclusiva da parte della Pubblica Amministrazione.
“Come associazione ci siamo subito attivati per affrontare questa problematica molto sentita dagli operatori del settore – afferma il presidente di Casartigiani provinciale, Fabrizio Bomba -. Sono orgoglioso che dopo una serie di incontri si è raggiunto l’obiettivo di garantire il libero mercato agli artigiani”.
Soddisfazione anche da parte di Paolo Rullo, segretario nazionale di Anifa, che assieme a Casartigani aveva denunciato a giugno scorso il tentativo di monopolio: “E’ un primo passo verso una giusta regolamentazione delle attività cimiteriali, molte delle quali devono ricadere nell’alveo del libero mercato, a tutela delle imprese e dei cittadini”.
L’avvocato Mario La Morgia precisa, infine, come sia stato riconosciuto il principio giuridico sostenuto dalle associazioni rappresentate e recentemente confermato anche dalla Corte di Cassazione, la quale ha ritenuto che la fornitura e posa in opera di arredi votivi e funerari costituiscono attività commerciali e imprenditoriali, che non rientrano nel novero delle attività riservate alla PA e in particolare nella gestione dei servizi cimiteriali istituzionali.