Bruciata l’auto della sindaca di Monteodorisio, c’è l’ipotesi dolo.
È verosimilmente di origine dolosa l’incendio che la notte scorsa ha distrutto a Monteodorisio (Chieti) l’auto, una Jeep Renegade, della sindaca Catia Di Fabio, di Fratelli d’Italia.
Tre settimane fa la scritta “Sindaca fascista” apparsa sul muro del cimitero comunale del paese,
dietro la fontana, e subito era arrivata la solidarietà dal mondo politico.
Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco e i Carabinieri della Compagnia di Vasto che stanno indagando.
Riunione in Prefettura
Questa mattina, il Prefetto di Chieti, Gaetano Cupello, ha convocato una riunione di coordinamento delle Forze dell’ordine cui ha partecipato la stessa sindaca Catia Di Fabio.
Il Prefetto ha espresso, anche a nome dei vertici provinciali delle Forze dell’ordine, la massima solidarietà per quanto accaduto, relativamente al quale è stato rilevato, nel corso della riunione, che sono in corso dettagliate indagini da parte delle strutture dipendenti dal Comando provinciale Carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vasto, per individuare anche le possibili matrici dell’episodio.
Sono state, altresì, disposte idonee misure di vigilanza a tutela del Sindaco Di Fabio.
Solidarietà dalla politica
Solidarietà è stata espressa trasversalmente dal mondo della politica abruzzese.
“Dopo le frasi offensive di qualche settimana fa sui muri di Monteodorisio nei confronti del sindaco Catia di Fabio, questa volta l’atto vandalico diventa molto più violento
– commenta il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio – Nella notte qualcuno ha dato fuoco alla sua auto. A nome personale dell’intera Giunta regionale esprimo la mia solidarietà nei confronti del sindaco, sia come rappresentante delle istituzioni sia come donna, condannando fermamente quello che sta succedendo nella piccola cittadina del Chietino. Mi auguro che le indagini avviate dalle forze dell’ordine portino presto all’individuazione di chi ha compiuto questo violento e vile gesto”.