Lanciano, servizio Tgmax 3 marzo 2016 – All’età di 77 anni è morto a Roma, la scorsa notte, l’economista Marcello De Cecco; era nato a Lanciano (Chieti) nel 1939. Una lunga carriera quella del prof. De Cecco, che dopo le lauree in giurisprudenza all’università di Parma e in economia a Cambridge, ha proseguito gli studi tra l’Italia e gli Stati Uniti insegnando in numerosi atenei: dal 2003 è stato professore ordinario di Storia della finanza e della moneta alla Scuola Normale di Pisa, fuori ruolo dal novembre 2009; dal 2011 insegnava Economia e finanza dei paesi emergenti e European Economic Policies and History alla LUISS di Roma. De Cecco era anche editorialista di Repubblica e Affari&Finanza.
Il “suo” quotidiano Repubblica ricorda anche le “numerose collaborazioni con importanti istituzioni finanziarie e di ricerca, tra le quali si ricordano l’Ufficio ricerche storiche della Banca d’Italia, l’Ufficio studi del Fondo monetario internazionale, la Banca nazionale del Lavoro. Le sue attività di ricerca riguardano problemi di teoria, politica e storia monetaria e finanziaria, nonché, più recentemente, problemi teorici e storici inerenti la genesi ed il funzionamento dei mercati”.
“Gli addetti ai lavori – prosegue il coccodrillo del quotidiano romano – lo ricordano come un economista fuori dagli schemi: attento e lucido osservatore della realtà, ma soprattutto libero e autonomo. Per certi versi la sua è stata una figura dai due volti: uno da super studioso dell’moneta, l’altro rivolto all’economia industriale per capire come cambiava il mondo che ci circonda. Anche per questo era molto attento al rapporto tra la società e l’economia cercando di capire come i nuovi costumi la influenzassero. Basti ricordare il pezzo che scrisse sui prezzi delle mele tra le lire e l’euro”.
Anche la Città di Lanciano ricorda il professore, con la lettera del sindaco Mario Pupillo che vive il “lutto per la perdita di un vero grande saggio” e ne racconta poi la sua lancianesità, “Come sanno bene i suoi colleghi di tutto il mondo, Marcello De Cecco era innanzitutto un Lancianese: dovunque e con chiunque si trovasse, parlava di Lanciano con l’accento lancianese del suo inglese altrimenti perfetto”.
“Ricordo con grande affetto – prosegue il sindaco – l’ultima volta che l’ho incontrato nella sua casa di campagna in contrada Bardella, a San Vito. Come al solito, quel giorno è riuscito nell’impresa di coniugare nella stessa persona la finezza dell’intellettuale e studioso delle dinamiche economiche mondiali con la curiosità per le vicende quotidiane e popolari della sua amata Lanciano, la Città che gli ha dato i natali nel 1939”.
“L’Amministrazione Comunale saprà rendere concreto e tangibile il ricordo di un grande Lancianese che ha dato lustro e prestigio internazionale alla nostra Città – conclude il sindaco porgendo – ai familiari, anche pubblicamente, le più sentite condoglianze a nome della Città di Lanciano”.
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