Il pm Giampiero di Florio ha chiesto l’ergastolo per Fabio Di Lello, l’ex bomber di Vasto che con tre colpi di pistola uccise Italo D’Elisa, anch’egli di Vasto, il primo febbraio davanti a un bar. In Corte d’Assise, a Lanciano, si celebra il processo a carico dell’uomo che ha vendicato la morte della moglie, Roberta Smargiassi, rimasta vittima a luglio scorso dell’incidente stradale provocato dal giovane D’Elisa. Alla Corte d’Assise il pm ha anche chiesto di non concedere le attenuanti generiche, lo ha riferito lo stesso Di Florio alla stampa al termine della requisitoria, tenuta nell’aula a porte chiuse come tutto il rito abbreviato. In poco più di due ore, la procura ha ricostruito i fatti con 95 slide a supporto e le immagini della videosorveglianza filmate nell’area del bar, in cui si vede Di Lello che spara a D’Elisa. “Nessuno ha avvisato Di Lello”, ha aggiunto il procuratore di Vasto rispondendo alle domande dei cronisti.
All’inizio del processo, la madre della vittima ha accusato un malore ed è uscita dall’aula sorretta e circondata dai famigliari. “Tutto questo poteva essere evitato”, le parole disperate della donna che i cronisti sono riusciti a comprendere. “Sono pentito e dispiaciuto per quanto ho fatto”, ha detto l’imputato in aula nella dichiarazione spontanea resa alla Corte. “Amore per mia moglie e follia per quanto è successo in quel momento per il grande dolore che provavo”. “Non c’è stata premeditazione nel gesto”, hanno aggiunto i legali della difesa, gli avvocati Cerella e Andreoni, “l’unica sua intenzione, era quella di togliersi al vita per raggiungere al più presto la sua amata Roberta”. Prossima udienza venerdì 24 marzo, per le repliche e la sentenza.