[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=ZFpz-AvCHAU[/youtube]Lanciano, servizio Tgmax 23 aprile 2015. Pescara: arrestati 5 pregiudicati ritenuti responsabili dell’agguato al pugile 33 enne, gambizzato in via Lago di Capestrano domenica scorsa. Il questore Passamonti: “Ha rischiato di morire”.
Ha rischiato di morire il pugile 33enne gambizzato da un commando la scorsa domenica: contro Emanuel Zuanel, ancora ricoverato in ospedale con una prognosi di 45 giorni, c’è stata una vera e propria “spedizione punitiva” tipo “quella dell’omicidio Rigante (il tifoso ucciso tre anni fa nel corso di una sparatoria)”. A ricostruire i fatti del 19 aprile in via Lago di Capestrano a Pescara, è il Questore di Pescara, Paolo Passamonti, durante la conferenza stampa convocata a seguito dei 5 arresti dei presunti responsabili, tutti pregiudicati, e indagati per tentato omicidio e porto abusivo di armi in concorso con William Natali, 34 anni, già arrestato nell’immediatezza della sparatoria e tuttora detenuto. “Si è sfiorata la tragedia” ha affermato Passamonti, sottolineando il contributo prezioso dei cittadini testimoni per ricostruire le fasi dell’agguato. Sono stati arrestati: Luigi Di Pietrantonio, 47 anni, i figli Deny (29) e Luca (22), Valerio Di Lazzaro (20) e Diego Di Lazzaro (25), nipoti di Luigi Di Pietrantonio. Le indagini, condotte dalla Mobile pescarese, hanno consentito di accertare che Luigi Di Pietrantonio avrebbe esploso più colpi di pistola all’indirizzo della vittima, tre dei quali lo hanno colpito alle gambe; gli altri cinque indagati hanno ripetutamente colpito il pugile con calci e pugni mentre giaceva a terra ferito. Il movente dell’aggressione è stato individuato nelle continue e pressanti richieste di piccoli prestiti che Zuanel, disoccupato, aveva avanzato negli ultimi tempi nei confronti di Natali. Le indagini non sono concluse, ha detto il vice Questore e primo Dirigente della Mobile Pierfrancesco Muriana, resta ancora da recuperare l’arma e stabilirne il calibro, particolare necessario a rafforzare l’accusa di tentato omicidio perché il commando ha agito con unità di intenti ben precisa, con Luigi Di Pietrantonio che spara, prima dell’aggressione.
Il questore Passamonti ha ricordato i dati relativi al controllo del territorio su Pescara: nell’arco delle 24 ore ci sono cinque macchine delle Volanti e almeno due del Reparto Prevenzione Crimine. “Non a caso – ha concluso il questore – si registra un crollo delle rapine in banche e uffici postali, grazie anche al presidio continuo delle forze dell’ordine sul territorio”.
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