La replica del sindaco di Lanciano
Affida ad un lungo post sulla sua pagina Facebook la difesa dall’accusa di aver negato la piazza di Lanciano (Chieti) a Matteo Salvini per il comizio di domenica pomeriggio.
“Un chiarimento da sindaco democratico”, intitola il post Mario Pupillo.
«Il capo politico della Lega, attualmente anche Ministro dell’Interno, mi ha definito nel corso di un comizio che ha tenuto a Lanciano ieri sera un “sindaco poco democratico”. Il motivo sarebbe da rintracciare nella mia presunta volontà di negare una piazza dove svolgere il comizio all’aperto. E’ una palese MENZOGNA, che nonostante le puntuali e tempestive informazioni messe a disposizione dei giornalisti si è propagata senza controllo. L’obiettivo in fondo è chiaro ed evidente: fare il comizio al chiuso e creare una polemica ad uso e consumo delle folle.
I fatti. Venerdì alle ore 14 apprendiamo da notizie di stampa della visita a Lanciano di Salvini e dell’intenzione di svolgere il comizio in piazza Plebiscito. Alle ore 21.03 di venerdì viene inviata una mail pec dall’associazione europea operatori di polizia AEOP che comunica a Questura, Commissariato, Comune e Carabinieri che gli operatori dell’Associazione avrebbero svolto servizio di accoglienza rappresentanza e pubblica utilità in occasione della visita di Salvini: la pec è stata aperta e quindi protocollata questa mattina, n.000384, dall’ufficio protocollo del Comune. Questa, ad oggi, è l’unica comunicazione formale in merito al comizio di ieri sera.
Per me che Salvini tenga un comizio a Lanciano in piazza o dove preferiscano i suoi non rappresenta in alcun modo un problema: non sono io il proprietario della piazza, essendo un luogo PUBBLICO e a disposizione di tutti coloro ne richiedano l’utilizzo nelle forme previste e già stabilite da leggi e regolamenti. La gestione della sicurezza di questi eventi compete alle forze dell’ordine: il Comune come ente interviene a supporto con gli uffici mobilità – qualora siano richiesti dal locale commissariato – per eventuali divieti di sosta e modifiche alla viabilità temporanee come è accaduto con il comizio di Di Maio.
Tra l’altro Salvini dovrebbe ricordare che in piazza Plebiscito ha già tenuto un comizio: era il 24 marzo 2016. Quella alle sue spalle nella foto che trovate ancora sulla sua pagina fb era proprio la piazza principale di Lanciano, pioveva anche allora e il Sindaco ero io. Da ultimo, il comizio in piazza del 15 dicembre di Luigi Di Maio, capo politico del Movimento a 5 stelle: anche in questo caso il Sindaco ero io, non si è registrano nessun problema e la nota con la quale gli uffici comunali sono stati informati dell’evento è arrivata 3 giorni dal gruppo 5Stelle. Sono stati più efficienti e rispettosi delle norme gli attivisti dei 5stelle, evidentemente».
«Non sono un podestà degli anni trenta come forse a qualcuno pure piacerebbe, ma un Sindaco eletto democraticamente dai cittadini di Lanciano, città medaglia d’oro al valor militare per la resistenza, città democratica e accogliente, tollerante e solidale, che favorisce il dialogo e il confronto nel rispetto delle regole condivise da tutti. Forze politiche e Lega compresa».
«Come forse non è possibile vedere dalle dirette fb, ma leggendo il documento che vi allego tra le immagini, proprio giovedì 17 gennaio la Lega, con tutte le altre forze politiche, ha firmato in Prefettura a Chieti – cioè nella sede periferica del Ministero dell’Interno – l’accordo che regola i comizi e le riunioni elettorali che devono essere comunicate alle autorità di pubblica sicurezza con 48 ore di anticipo presentando regolare richiesta dalle ore 8 alle ore 10 del mattino, (l’orario è definito chiaramente per permettere di attivare le procedure entro la stessa giornata): nel documento, i cui contenuti sono noti a chi si occupa di campagne elettorali, spiega molto bene come ci si deve comportare. La comunicazione, di cui una copia sarebbe stata utile avere anche in Comune quantomeno per opportuna conoscenza, non esiste nei nostri uffici».
«Qualcuno dirà, ma Salvini non è uno qualunque, è il Ministro dell’Interno, il vice primo ministro: tuttavia queste “qualifiche” non sono sufficienti a considerarsi al di sopra della legge e delle regole di cui a parole è strenuo difensore. Soprattutto quando si tratta dei più deboli.
Noi siamo così a Lanciano: esercitiamo la democrazia e in democrazia leggi e norme sono uguali per tutti. Con buona pace del Ministro dell’Interno, che in campagna elettorale arriva a definire un Sindaco eletto democraticamente dai cittadini “non democratico”».