La figlia del generale ucciso dalla mafia.
“Vorrei non sentire più parlare di Messina Denaro come una leggenda. E’ una profonda mancanza di rispetto nei confronti di quelli che hanno sofferto a causa sua e delle persone come lui”.
A dirlo è Rita Dalla Chiesa, figlia del generale Carlo Alberto, ucciso dalla mafia assieme alla moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo nel 1982, quando era prefetto a Palermo.
“Purtroppo – prosegue – ci sono registi, scrittori, fiction che hanno creato i miti dell’uomo di mafia e di camorra, che ha belle macchine, belle donne. Questi sono simboli che hanno fatto breccia nei piu’ deboli”.
L’ultimo boss di Cosa Nostra è morto il 25 settembre, alle 2 circa della notte. Era stato condannato all’ergastolo per le stragi di Capaci e di Via D’Amelio, in cui morirono i giudici Falcone e Borsellino e uomini e donne delle loro scorte. Messina Denaro era anche stato riconosciuto come mandante degli eccidi del 1993 a Roma, Firenze e Milano, oltre che dell’omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio del pentito.
“Quando io sento dire che Matteo Messina Denaro si sarebbe consegnato, è un modo per minimizzare il lavoro e la fatica che hanno fatto gli uomini delle forze dell’ordine, che per tanti anni l’hanno cercato”.
Così Rita dalla Chiesa, vicepresidente dei deputati di Forza Italia, intervenendo in televisione al programma Stasera Italia.