[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=iZ83qJWLd0U[/youtube]Lanciano, servizio Tgmax 17 marzo 2016. Sicurezza alimentare: gravi carenze igienico sanitarie, i Nas chiudono 5 pasticcerie in Abruzzo e sequestrano 4 tonnellate di alimenti.
Cinque attività sospese per gravi carenze igienico sanitarie, quasi 4 tonnellate di alimenti sequestrati perché’ privi di tracciabilità, sanzioni amministrative per 30mila euro e una denuncia per frode nell’esercizio del commercio. È il bilancio dei controlli effettuati dai CC del Nas in alcune pasticcerie e industrie dolciarie abruzzesi. A Pescara, una pasticceria in precarie condizioni igienico sanitarie vendeva dolci tipici facendoli passare per produzione propria e freschi, mentre in realtà erano stati acquistati e poi surgelati da una importante industria dolciaria. Sempre a Pescara, in un’altra pasticceria, venivano prodotti dolci tipici pasquali in ambienti insalubri, caratterizzati dalla presenza di muffe e infiltrazioni nei soffitti. Analoga situazione è stata rilevata in una pasticceria del Teramano: negli ambienti di lavorazione, vendita e stoccaggio sono state riscontrate carenze igienico sanitarie e strutturali. Le tre attività sono state immediatamente sospese dal personale della Asl. I militari del Nas, inoltre, in due attività dolciarie del Chietino e del Teramano, e in una pasticceria aquilana hanno trovato uova, pizze e dolci tipici pasquali privi delle indicazioni obbligatorie in etichetta e, in parte, di documentazione idonea ad attestarne la tracciabilità. L’attività dolciaria del Teramano è stata anche sospesa perché sono state riscontrate condizioni igieniche e strutturali precarie. Le ispezioni hanno riguardato anche numerose confetterie della Valle Peligna, dove i Carabinieri hanno sequestrato circa 3 tonnellate tra confetti e materie prime utilizzate perché risultate prive di tracciabilità. Una confetteria, infine, è stata anche chiusa non solo per le gravi carenze igienico sanitarie, ma anche perché sorpresa a produrre confetti lavorando nuovamente i “resi” scaduti che venivano trattati ad alte temperature per sciogliere la parte zuccherina in modo da recuperare la mandorla e riutilizzarla. Il valore immobiliare delle attività chiuse è di circa 7 milioni e mezzo di euro.
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