Ingorgo per surplus

Una notizia che aspettavano in tanti e che arriva dopo la richiesta bipartisan avanzata da 46 sindaci dell’area Frentana, Sangro-Aventino e Vastese.
La Asl provinciale di Chieti fa sapere che “è stata superata l’impasse e smaltito l’arretrato” e che “da oggi – si legge nella nota aziendale – siamo in condizione di refertare i tamponi per l’accertamento di positività al Coronavirus in 48 ore dal momento in cui sono stati eseguiti”.
Questa la sintesi dell’articolata risposta della Direzione Asl ai Sindaci della provincia di Chieti, i quali avevano protestato per i ritardi nella comunicazione dell’esito dei test.
Ingorgo causa surplus tamponi
«Si è verificato un ingorgo – chiarisce il direttore generale Thomas Schael – determinato da un surplus di tamponi che ha superato la capacità produttiva dei laboratori di poterli lavorare. Del resto la diffusione della pandemia ha generato una doppia necessità: accertare da un lato l’eventuale positività della popolazione con sintomi o per avvenuto contatto con un caso positivo e, dall’altro, sottoporre al test gli operatori sanitari, al fine di garantire loro le tutele necessarie. A tale proposito va sottolineato – spiega il manager – che l’ampia copertura diagnostica offerta al personale, che ha contribuito ad appesantire il carico di lavoro dei laboratori, ci ha consentito di censire tutte le situazioni critiche anche solo potenzialmente presenti nelle diverse articolazioni aziendali; abbiamo offerto una copertura diagnostica ampia, a protezione dei dipendenti, delle loro famiglie e della comunità più in generale, soprattutto dopo i casi di contagio in Urologia e Ortopedia a Vasto, Geriatria a Ortona e Medicina, Otorinolaringoiatria e Ortopedia a Lanciano».
Tamponi a Chieti e Teramo
Azzerati gli arretrati, sui quali è stato preziosa e risolutiva la collaborazione dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo, “ora si riparte con altri tempi di refertazione e altra organizzazione”, spiega la Asl. “I tamponi dei ricoverati e degli operatori sanitari saranno inviati al Laboratorio di Chieti, mentre quelli richiesti dal territorio andranno a quello di Teramo”.
No test al laboratorio del Renzetti
E il macchinario presente nella Citodiagnostica dell’ospedale “Renzetti”?
“Non è praticabile, attualmente, l’ipotesi avanzata dai sindaci di utilizzare il Laboratorio di Lanciano – spiega la Asl – sia per mancanza sia di requisiti sia di tecnologia”.
Verso la Fase 2 con pre-test
Ma l’Azienda si sta preparando alla “fase 2”, con una serie di azioni, “tra cui – spiega la nota Asl – effettuare uno screening sui pazienti in ingresso negli ospedali attraverso pre-test per Lanciano, Vasto e Chieti con l’annesso stabilimento di Ortona, che non sostituiscono il tampone, ma – viene precisato – sono utili a monitorare gli accessi dell’utenza e a migliorare le condizioni di sicurezza nei presidi attraverso una sorveglianza mirata”.
Prevenzione in Aziende e Rsa
“Sono previsti, inoltre, programmi di prevenzione e controllo nelle strutture residenziali e socio-sanitarie presenti sul territorio e – prosegue la nota aziendale – nelle aziende che hanno ripreso l’attività produttiva. Inoltre, sotto il profilo epidemiologico, sarà tenuta sotto controllo la situazione di famiglie nelle quali un componente sia risultato contagiato, nonché sottoposto a sorveglianza prioritariamente il personale impegnato nelle unità operative a maggiore rischio”.