“Non volevo ucciderla”, ha detto l’uomo responsabile del gesto.
“Ho sparato per paura, non volevo ucciderla”. Queste le dichiarazioni dell’uomo che, a tarda sera del 31 agosto, ha ucciso a fucilate l’orsa Amarena, una delle femmine più prolifiche della storia del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
L’episodio è avvenuto intorno alle 23, alla periferia di San Benedetto dei Marsi (L’Aquila), fuori dal Parco e dall’Area Contigua. L’orsa era in compagnia dei suoi due cuccioli, quando è stata colpita da un colpo di fucile esploso dall’uomo, che è stato identificato come A. L.
Secondo quanto riportato dai Carabinieri, l’uomo avrebbe detto di aver sparato perché si è spaventato quando ha visto l’orsa entrare nella sua proprietà. “È stato un atto impulsivo, istintivo”, avrebbe aggiunto.
La dichiarazione dell’uomo, se confermata, non sarebbe comunque sufficiente a giustificare il suo gesto. Amarena era un animale selvatico, che aveva diritto di vivere in libertà. L’uomo, inoltre, avrebbe dovuto adottare tutte le precauzioni necessarie per evitare che l’orsa entrasse nella sua proprietà. “L’episodio è un fatto gravissimo, che arreca un danno enorme alla popolazione che conta una sessantina di esemplari, colpendo una delle femmine più prolifiche della storia del Parco”, dicono dal Pnalm che ha annunciato che si costituirà parte civile nel processo a carico dell’uomo.
L’opinione pubblica è indignata
La notizia dell’uccisione di Amarena ha suscitato indignazione e rabbia in tutta l’opinione pubblica. Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha definito il gesto “un atto gravissimo nei confronti dell’intera Regione”. “Mai un orso ha rappresentato in Abruzzo un qualunque pericolo per l’uomo”, ha aggiunto.
Anche le associazioni animaliste hanno condannato l’accaduto. “Si tratta di un episodio che conferma la pericolosità dell’atteggiamento di chi ritiene di poter decidere della vita degli animali selvatici”, ha dichiarato il WWF.
L’uccisione di Amarena è un duro colpo per la popolazione di orsi marsicani, che già è minacciata da molti fattori, tra cui il bracconaggio, il conflitto con l’uomo e il cambiamento climatico.
“Ovviamente non esistono motivazioni di nessuna ragione per giustificare l’episodio visto che Amarena, pur arrecando danni ad attività agricole e zootecniche, sempre e comunque indennizzati dal Parco anche fuori dai confini dell’Area Contigua, non aveva mai creato alcun tipo di problema all’uomo”, dice il Pnalm.
15 orsi uccisi in 13 anni
Dal 2010 ad oggi 15 orsi sono stati uccisi nel centro Italia di cui 3 nel territorio dei parchi del centro Abruzzo.
È il triste report che emerge nel giorno della morte violenta di Amarena. Gli esemplari, negli anni, sono stati uccisi principalmente da bocconi avvelenati, malattie trasmesse dal bestiame allevato, bracconaggio e da altre cause che ancora oggi restano sconosciute.
Amarena è stata uccisa a fucilate. Stessa sorte toccò il 12 settembre 2014 ad un altro orso bruno marsicano nel territorio comunale di Pettorano sul Gizio. L’autore dell’episodio è stato condannato nel 2021 dalla Corte di Cassazione al pagamento delle statuzioni civili.
Il destino di mamma Amarena si incrocia con quello del piccolo Juan Carrito, star dei social e simbolo dell’Abruzzo, investito e ucciso lo scorso gennaio sulla statale 17 nel territorio comunale di Castel Di Sangro.
La morte di Amarena ha scosso particolarmente la comunità di Villalago che negli anni è stata modello di accoglienza per l’orsa e i suoi cuccioli come ricorda l’amministrazione comunale. “La comunità di Villalago ti aveva accolto e protetto, te ed i tuoi cuccioli, potendo con rispetto ammirare lo spettacolo della natura”, scrivono dal Comune condannato il gesto.
L’avvistamento di Amarena a San Benedetto dei Marsi
“C’è poco da dire, nei giorni scorsi, precisamente il 30 agosto, c’è stato il primo avvistamento dell’orsa in paese, sono venuti anche i carabinieri forestali a fare visita ad un pollaio dove l’orsa era andata alla ricerca di cibo; noi come comunità non abbiamo esperienza con gli orsi, è la prima volta di cui io ricordi che un orso ci faccia visita. Ieri sono stato fino alle 3 di notte lì sul luogo dell’uccisione ed i cuccioli ancora non erano stati ritrovati”.
Queste le parole con cui il sindaco di San Benedetto dei Marsi, Antonio Cerasani, ha commentato l’uccisione dell’orsa Amarena.