Sigilli a una villa e due appartamenti, confiscati due appezzamenti di terreno: il valore complessivo dell’operazione condotta dalla guardia di finanza di Vasto (Chieti) è di circa 2 milioni di euro. I beni posti a sequestro, nell’ambito del codice antimafia, sono riconducibili ad alcuni soggetti residenti nel territorio del comune di Vasto, tutti legati tra loro da vincoli parentali, dediti in via stabile e continuativa alla commissione di numerosi reati quali lo spaccio di sostanze stupefacenti, l’usura e le estorsioni.
Ha coordinato l’inchiesta la Procura della Repubblica di Vasto che nel 2013 aveva incaricato la Finanza di avviare una mappatura del contesto familiare dei soggetti coinvolti, ritenuti particolarmente pericolosi e con legami parentali con i membri di un noto clan criminale che opera nella Capitale.
I finanzieri hanno anche svolto “approfonditi accertamenti patrimoniali – si legge nella nota del comando provinciale di Chieti – al fine di verificare la legittima provenienza dei beni a loro riconducibili”. Le indagini svolte dalle fiamme gialle hanno fatto emergere “significative sproporzioni tra il valore degli immobili e la contestuale assenza di redditi, circostanza giustificabile solo attraverso la provenienza non lecita delle fonti di sostentamento”.
La Procura della Repubblica di Vasto aveva poi provveduto a formalizzare al Tribunale di Chieti una circostanziata proposta di applicazione di misure di prevenzione patrimoniali a carico di sette persone fisiche, nei cui confronti era stato anche disposto il sequestro anticipato dei beni.
Il Tribunale di Chieti, riconoscendone i presupposti giuridici e la validità sul piano probatorio, ha ritenuto quindi di confermare la proposta avanzata dalla Procura con un provvedimento di confisca.
“L’attività delle fiamme gialle – spiega la nota – si inquadra, in linea con le direttive impartite a livello centrale, nel più ampio dispositivo di aggressione dei patrimoni illeciti al fine di colpire le organizzazioni criminali nel cuore dei propri interessi economici e per restituire alla collettività i beni accumulati per finalità sociali”.
Il comando provinciale della guardia di finanza di Chieti ha posto una speciale attenzione sull’area del vastese, attraverso “una mirata e costante attività di intelligence e di analisi dei fenomeni di arricchimento improvviso e/o verso tutti i nuovi investimenti provenienti da altre regioni, specie – conlcude la nota – se riferite a quelle maggiormente interessate dalla presenza delle organizzazioni criminali di tipo mafioso”.