Operazione dei carabinieri
Sono scattati altri quattro arresti nell’ambito dell’inchiesta che, ad aprile scorso, condusse i carabinieri nella casa di riposo Villa Paola di Treglio (Chieti): l’operazione antidroga è dei militari della compagnia di Lanciano, agli ordini del comandante Vincenzo Orlando, che in conferenza stampa ha illustrato i dettagli.
Le nuove ordinanze di custodia cautelare, due in carcere e due ai domiciliari, riguardano padre e figlio lancianesi Roberto Polidori, 63 anni, ristretto in carcere, e Antonio Luca Polidori, 26, ai domiciliari, Maurizio Petrillo, 50 anni, di Lanciano, in carcere, e Anthony Bevilacqua, 27, di San Vito Chietino, ai domiciliari.
L’indagine è durata nove mesi, iniziata a gennaio di quest’anno si è conclusa a settembre. Undici gli indagati, tra dei quali dovranno rispondere del reato di favoreggiamento reale.
Padre e figlio indagati sono famigliari delle donne arrestate nel corso della prima operazione, Roberto Polidori è infatti il compagno di Carolina Barlafante, 63enne, che venne arrestata assieme alla figlia Fiorella Scaglione, 44 anni, entrambe di Lanciano, ad aprile scorso: le due furono trovate con la droga all’interno della Rsa in cui lavoravano per le pulizie ed altre attività connesse.
La droga sequestrata era destinata quasi esclusivamente al mercato frentano.
“L’attività si svolgeva prevalentemente in città – spiega il capitano Orlando – con qualche propaggine verso la costa dei trabocchi. Abbiamo sequestrato, oltre alla droga, 32 mila euro in contanti, denaro ritenuto provento della attività di spaccio”.
Coinvolto anche un cancelliere
Indagini sono ancora in corso, nell’operazione è coinvolto anche un cancelliere della Procura di Lanciano: avrebbe avvisato gli indagati delle attività investigative nei loro confronti. Sulla questione c’è il massimo riserbo. L’uomo è indagato per rivelazione di segreto istruttorio e accesso abusivo a sistema informatico.
Un incidente stradale svela il Gps e le indagini
L’operazione è stata denominata Lost signal ed ha consentito di individuare una vasta attività criminosa, dicono i carabinieri, ad opera di soggetti provenienti prevalentemente dall’area Frentana e dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti di diverse specie. Uno dei sospetti, arrestato oggi, era controllato con un segnalatore Gps installato dai militari sull’auto: l’uomo ha però scoperto lo strumento di indagine, a seguito di un incidente stradale in cui era rimasto coinvolto.
Le indagini hanno quindi subito una accelerazione, fino agli arresti e al sequestro della droga.
Assuntori di cocaina pedinati da carabinieri operai
E’ stato un percorso a ritroso, dai consumatori di stupefacenti per risalire agli spacciatori, quello dei militari della compagnia di Lanciano svolto nel corso di 9 mesi di indagini.
Camuffati da operai, elettricisti e spazzini, i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile, diretto fino a qualche giorno fa dal capitano Massimo Canale (trasferito nelle Marche, al Comando compagnia di Montegiorgio), hanno svolto servizi di osservazione e pedinamento per individuare la fitta rete di collegamenti tra una dozzina di persone, tutte responsabili, a vario titolo, di detenzione e spaccio di cocaina, hashish e marjiuana.
Nonostante le cautele attivate dagli indagati nelle attività di comunicazione interna, dopo aver scoperto di essere controllati, i carabinieri sono riusciti ad acclarare gli elementi di colpevolezza a carico degli 11 soggetti coinvolti, con centinaia di ore di conversazioni telefoniche intercettate e interpretate.
L’operazione è stata eseguita nelle prime ore della mattina, vi hanno preso parte 30 carabinieri della compagnia di Lanciano, supportati da una unità cinofila antidroga del comando provinciale di Chieti.
Attenzione a Casoli e Altino
Sullo spaccio di droga si concentra l’attività dei militari della compagnia di Lanciano, commenta infine il comandate Orlando, sottolineando che “in un anno sono stati sequestrati circa 11 chili di sostanze stupefacenti nell’area di competenza. Massima attenzione nel Sangro Aventino, tra i paesi di Casoli e Altino, dove l’attività illecita legata allo spaccio di droga è spesso connessa ad altri reati come furti e rapine per reperire risorse utili all’acquisto dello stupefacente, tra hashish, marijuana e cocaina”.