Tutta in salita
“Tappone appenninico di alta montagna”, così è definita dagli organizzatori la tappa del Giro d’Italia 2022 Isernia – Blockhaus, con 187 km di percorso per un dislivello di 4.990 metri.
Si comincia a salire dal Molise, dai primi chilometri da Isernia verso Rionero Sannitico. La carovana rosa sfiorerà lo storico Macerone per poi raggiungere il primo scollinamento a Roccaraso (L’Aquila). Fino a Guardiagrele (Chieti), che viene solo lambita, si percorre l’unico tratto abbastanza tranquillo e prevalentemente a scendere.
Inizia quindi la doppia scalata al Blockhaus. Da Pretoro si raggiunge Passo Lanciano per poi scendere a Lettomanoppello (Pescara) e, dopo aver contornato la base della Maiella, salire all’arrivo da Roccamorice come nel 2017, con il finale con pendenze in doppia cifra lungo la serie finale di tornanti.
L’impresa di Eddy Merckx
Questa salita il cui nome suggerisce a prima vista scenari germanici, si trova in realtà quasi perfettamente al centro dell’Italia, nel massiccio della Maiella, in Abruzzo. Pare che il termine Blockhaus – in tedesco letteralmente “casa di sassi” – sia debba a un comandante militare di origine austriaca che si trovava con un plotone di bersaglieri sulla cima della montagna, dove era costruito un fortino di pietra, con il compito di contrastare il brigantaggio nei primi anni dopo l’unità d’Italia. Non a caso nelle vicinanze è tuttora visibile la Tavola dei Briganti, un ampio lastricato di rocce dove pastori e briganti lasciarono incisi i loro nomi e i loro pensieri. La più nota di queste scritte è datata 1867, “Nel 1820 nacque Vittorio Emanuele II re d’Italia. Prima il “60 era il regno dei fiori ora è il regno della miseria”.
Il Blockhaus esordì al Giro d’Italia esattamente cento anni dopo, il 31 maggio 1967, e quel giorno lassù fu scritta un’altra pagina molto nota, una delle più importanti nella storia del ciclismo.
A inciderla fu un ragazzo di nemmeno 22 anni, nativo di Tielt-Winge, nelle Fiandre, che nel palmares aveva già due Milano-Sanremo ma era alla sua prima partecipazione al Giro. Alla partenza della tappa, la Caserta-Blockhaus, i favoriti erano la Maglia Rosa José Perez, assieme ad Anquetil, Motta, Gimondi, Adorni, Zilioli e infine l’idolo locale, il camoscio d’Abruzzo, Vito Taccone.
Il primo a muoversi fu proprio Taccone che, spinto dall’affetto della moltitudine dei suoi conterranei, ci provò in solitaria e lontano dal traguardo, dovendosi però arrendere a circa 13 chilometri dalla cima. La corsa proseguì molto tattica, con i migliori che continuarono a studiarsi senza attaccare e senza fare selezione. A 2.000 metri dallo striscione d’arrivo finalmente partirono in due, Schiavon e Zilioli, e quando già sembrava fossero loro a giocarsi la vittoria, tra lo stupore generale uscì dal gruppo l’uomo meno atteso, quel ragazzo belga di neanche 22 anni. Riprese gli attaccanti, scattò intorno all’ultimo chilometro e più nessuno ebbe la forza di rispondere. Vinse con 10” su Zilioli e sulla Maglia Rosa Perez.
Quel giorno molti dissero: “Sul Blockhaus ha vinto un velocista”, come a rimarcare l’attendismo degli altri, degli scalatori, dei favoriti. Ancora non si immaginavano di aver appena assistito a qualcosa che avrebbe cambiato il ciclismo per sempre. Non sapevano, in quel momento, che il ragazzo che aveva appena inciso il proprio nome sulla cima del Blockhaus sarebbe diventato il più grande corridore di tutti i tempi: Eddy Merckx.
Il ritorno del Giro in Abruzzo
“Dopo l’affascinante arrivo a Campo Felice dello scorso anno – commenta il presidente della Regione Marco Marsilio – il Giro d’Italia torna ad attraversare l’Abruzzo. Un connubio tra la bellezza della nostra regione e la fatica dei ciclisti che consentirà di promuovere il territorio abruzzese in tutto il mondo. Anche quest’anno la carovana rosa non attraverserà l’Abruzzo senza che le cronache celebrino le imprese in bicicletta. L’arrivo al Blockhaus dopo aver percorso le strade dentro i parchi nazionali d’Abruzzo e della Maiella metterà in risalto le capacità dei migliori scalatori. La tappa di Pescara, invece, porterà all’attenzione di tutti la città di Gabriele d’Annunzio. Con piacere, insieme alla Giunta, ho voluto anche quest’anno cogliere l’opportunità di utilizzare la vetrina del Giro per fare conoscere l’Abruzzo”.
“Con grande soddisfazione apprendiamo la notizia dell’arrivo della tappa del Giro d’Italia 2022 a Pretoro in loc. Mammarosa – commenta il sindaco di Pretoro (Chieti) Diego Valerio Giangiuli – Dopo l’arrivo del 2017 e il passaggio del 2020, il nostro paese sarà nuovamente attraversato dalla carovana e questo è motivo di grande soddisfazione e di orgoglio, una cartolina per la promozione turistica dell’ intero territorio, ma soprattutto un momento prezioso di sport e di aggregazione. Sono sicuro che l’Abruzzo, la Maiella e Pretoro offriranno uno spettacolo unico ed un importante momento di sport”.