Herentas/Venere e le sue sacerdotesse: è questo il titolo della mostra allestita a Lanciano, nel Polo museale “Santo Spirito”.
L’iniziativa è della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara con il patrocinio del Comune di Lanciano.
L’inaugurazione dell’allestimento, con il sindaco Filippo Paolini, è stata preceduta dal convegno sullo stesso tema.
Pezzo forte della mostra è la tegola con l’iscrizione osca, ascrivibile tra il II e il I secolo a.C. che riferisce di un vaticinio reso nel tempio e che sembra attestare il carattere divinatorio dell’italica Herentas, nome con cui veniva chiamata Venere. Al convegno ne ha parlato l’archeologa Amalia Faustoferri.
Il vicesindaco Danilo Ranieri, assessore alla Cultura, preannuncia al volontà di prorogare l’allestimento della mostra oltre la stagione estiva.
La mostra, spiega infine l’archeologa Roberta Odoardi dell’associazione I Cinque Sensi, nasce con l’intento di voler esporre la tegola dell’abbazia fossacesiana.