Il presidente del Tribunale di Chieti, Geremia Spiniello, ha accolto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, nell’aula di Corte d’Assise del Tribunale, la stessa che nel 1926 ospitò il processo agli assassini di Giacomo Matteotti. Il ministro, a Chieti per l’inaugurazione ufficiale dell’edificio dopo i restauri, si è soffermato sul valore di questa rievocazione e sulla nuova intitolazione di alcune aule del Tribunale a Pasquale Galliano Magno, che fu difensore in quel processo della vedova di Matteotti, nonché sindaco socialista di Orsogna (Chieti).
A Chieti, nella giornata inaugurale (giovedì 14 dicembre) del tribunale ristrutturato, il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, ha voluto pubblicamente sottolineare “la laboriosità e l’efficienza di questo tribunale come dimostrano le classifiche”. Legnini ha così sottolineato la raggiunta funzionalità del tribunale di Chieti nel suo intervento, durante la celebrazione dei lavori post sismici, rimarcando come il presidio del capoluogo teatino sia al decimo posto sui 140 italiani.
Alla cerimonia inaugurale è intervenuto anche il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, il quale ha invitato tutti a riconoscere l’impegno del Governo nel settore della giustizia non solo per quel che riguarda “il progresso nel settore informatico che cambia il processo stesso, che è più trasparente e meno discrezionale”, ma a riconoscere anche la misura delle performance “specie nel Civile dei tribunali. Dobbiamo dire ora che 30 tribunali italiani funzionano meglio della media europea, 70 sono poco al di sotto di questa media, 40 sono ancora insufficienti”.
“E dobbiamo anche riconoscere – ha proseguito il ministro – che la metà delle prescrizioni oggi si rileva in tre distretti di Corte d’Appello. Direi che possiamo dire comunque che si è chiusa la stagione delle riforme a costo zero, perché non esistono riforme a costo zero. Ma ciò di cui vado più fiero è lo straordinario dato sugli ingressi del nuovo personale, con i concorsi che abbiamo svolto in dieci mesi e che a regime porteranno 5.100 unità in più. Questa è la vera svolta della giustizia italiana”.