Dopo l’incidente mortale
È Mario D’Onofrio, 39 anni trascorsi in Sevel, a parlare del lavoro del manutentore: “C’è tanta sicurezza in azienda – dice al Tgmax – ma l’imprevisto è sempre con noi manutentori”.
In pensione da luglio scorso, D’Onofrio si è fermato assieme ad altri operai e pensionati Sevel lungo la strada che costeggia il reparto della Lastratura, dove alle 12.50 circa era avvenuto l’incidente mortale.
Con le lacrime agli occhi commenta il tragico episodio ai cronisti presenti. “Il nostro lavoro è un lavoro pericoloso e lo sappiamo – dice ancora D’Onofrio, che è stato vice caposquadra manutentori al reparto Montaggio – perché si lavora sempre con materiali grandi, pesanti”.
E infatti Cristian Terilli è morto schiacciato da un “castelletto di traslazione” che si sarebbe sganciato da un’altezza di circa un metro e mezzo. Questa la dinamica che stanno ricostruendo i carabinieri della compagnia di Atessa, intervenuti sul posto per i rilievi.
Quando la pesante struttura in ferro si è sganciata, Terilli era di spalle: il castelletto gli è, quindi, precipitato sull’addome. Il giovane non ha avuto scampo sotto il peso di diversi quintali della struttura, che gli ha schiacciato l’intestino. L’uomo sarebbe morto sul colpo, ma per la ricostruzione completa del tragico episodio il pm di Lanciano ha disposto l’autopsia.