Chieti, 27 aprile 2015 – Investimento da 34,5 milioni di euro, sei anni di lavori, 22 visite di collaudo e un iter burocratico durato 12 anni: questi i numeri che contrappuntano la storia della “palazzina M” dell’ospedale di Chieti, destinata ad accogliere il Dipartimento Cuore. L’opera è stata inaugurata questa mattina, alla presenza, tra gli altri, del vice presidente del Consiglio superiore della Magistratura, Giovanni Legnini, del presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, dell’assessore regionale alla Programmazione sanitaria, Silvio Paolucci, del sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, e del rettore dell’Università di Chieti-Pescara, Carmine Di Ilio. A fare gli onori di casa il direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Francesco Zavattaro.
L’opera, una costruzione di sagoma irregolare, con piano interrato e uno seminterrato (rispettivamente 3° e 4° livello), accoglierà numerose unità operative, tutte del Dipartimento Cuore. E’ ubicata in prossimità dei corpi G e H. Dal 5° livello spiccano due corpi di fabbrica separati, uno con sviluppo altimetrico di quattro piani fuori terra, mentre l’altro, anch’esso a pianta rettangolare, si eleva per otto piani fuori terra. I livelli sono stati denominati in modo congruente con quelli degli altri corpi di fabbrica, al fine di poter garantire il collegamento con il presidio preesistente, che comunica con il nuovo complesso attraverso il corpo D, direttamente, al 5°, 6° e 7° livello e, ancora, con il corpo L al 7° livello, tramite una passerella.
Questa la mappa di servizi e unità operative che troveranno spazio nella struttura, distinti per livelli:
● 3° impianti tecnologici;
● 4° blocco operatorio, terapia intensiva cardiochirurgica con 12 posti letto;
● 5° degenza cardiochirurgica con 24 posti letto;
● 6° laboratorio di emodinamica, ambulatori;
● 7° degenze, con 14 posti letto;
● 8° Utic con 20 posti letto, di cui dieci di terapia semi intensiva, e sala di aritmologia;
● 9° degenze, con 16 posti letto;
● 10° ambulatori, studi medici;
● 11° locali a disposizione.
“La palazzina è stata realizzata nel rigoroso rispetto delle norme di staticità e antisismicità – si legge nel comunicato stampa aziendale – ed è dotata dei più moderni e sofisticati sistemi tecnologici e di impiantistica, che ne fanno un centro all’avanguardia. La costruzione vera e propria è stata finanziata con fondi dell’ex art. 20, mentre altri 15 milioni di fondi aziendali sono stati investiti per attrezzature e arredi”.
Gli interventi
Francesco Zavattaro, manager Asl: «Aprire questa struttura vuol dire dare alla città e a questa regione un’opportunità unica, dove un organo target è al centro di un sistema integrato di cure ad altissima concentrazione tecnologica. Ma non basta un contenitore per garantire qualità: occorre avere il coraggio di aprire all’innovazione e sostenerla con slancio, perseguendo obiettivi comuni. Articolazioni aziendali, Regione, Università devono trovare giuste sinergie per superare le difficoltà che naturalmente insorgono quando si sceglie di dare al nuovo il giusto spazio».
Gabriele Di Giammarco, direttore Cardiochirurgia: «Questa palazzina accoglie un Dipartimento, quello del Cuore, dove il malato è al centro di un’azione sequenziale di professionisti, che condividono protocolli e progetti per poterlo guarire. Ma ci sarà bisogno di risorse umane adeguate per far ripartire il “progetto cuore”».
Carmine Di Ilio, rettore dell’Università “D’Annunzio”: «Una realizzazione attesa da anni, portata a compimento anche grazie all’impegno della Direzione Asl, e che ci permetterà di migliorare ancor più la nostra offerta».
Umberto Di Primio, sindaco di Chieti: «Un motivo di orgoglio per la nostra città e un momento di giusta soddisfazione, davanti al quale invito tutti noi a usare la politica per fare una buona sanità, e non il contrario».
Silvio Paolucci, assessore regionale alla Programmazione sanitaria: «Questo gioiello troverà giusta collocazione nel nuovo piano ospedaliero e territoriale che sarà varato entro fine luglio, e andrà a disegnare un sistema sanitario sicuramente più efficiente e rispondente alla domanda dei nostri cittadini. Ospedale, territorio e assistenza socio-sanitaria sono i pilastri portanti del progetto di riqualificazione dei servizi per la salute che stiamo portando avanti con determinazione e coerenza, attraverso azioni mirate che ci faranno guadagnare anche l’uscita dal Commissariamento, e con esso lo sblocco di 127 milioni di euro da destinare ad azioni e interventi finalizzati a rendere il nostro sistema di cure più avanzato».
Luciano D’Alfonso, presidente Giunta regionale: «Non era scontato questo risultato, e ne siamo orgogliosi, ma gli spazi da soli non bastano, perché occorrono risorse e organizzazione per non essere impreparati davanti a nuove sfide. Giusto valorizzare e zonizzare le eccellenze, la cui dimensione deve emergere dalla lettura implacabile dei numeri, e dalla cultura della valutazione che deve prevalere su pressioni territoriali e ambizioni personali».
Giovanni Legnini, vice presidente del Consiglio superiore della magistratura: «Un percorso lungo e impegnativo ha caratterizzato quest’opera, a partire dalla difficoltà nel reperimento dell’intero finanziamento, a cui diedero un contributo importante nel 2007 anche Antonella Bosco, Bernardo Mazzocca, Rosy Bindi. Oggi ne siamo tutti orgogliosi, e guardiamo con fiducia a una sanità che, per dirla con metafora calcistica, deve migliorare gli estremi, la parte più bassa, del territorio, e quella più alta delle specializzazioni. Troppo affollamento al centro non è certamente utile alla partita della salute».
La storia
Il progetto per la realizzazione del Dipartimento di Cardiologia e Cardiochirurgia, nell’ambito del completamento del nuovo presidio di Colle dell’Ara, era stato redatto nel 2003 a cura della Proger.
I lavori erano stati aggiudicati con delibera n.1.281 del 26 ottobre 2005 all’Ati costituita da Costruzioni De Cesare di Chieti come capogruppo mandataria, e da Edilizia Di Cosmo, di Chieti, Guerrato, di Rovigo, Solisonda, di Francavilla al Mare, Iab, di Roma per 21 milioni e 10 mila euro. Il tempo previsto per la realizzazione del primo lotto (per 16 milioni di euro) era stato fissato in 730 giorni, mentre il secondo era subordinato al perfezionamento dell’iter per l’assegnazione del finanziamento di 12 milioni 136 mila euro con fondi dell’ex art. 20. I lavori del primo lotto sono stati realizzati in 500 giorni e ultimati nell’agosto 2007. Il secondo lotto, poi, è stato ammesso al relativo finanziamento per 4,7 milioni di euro con delibera di Giunta regionale nell’aprile 2008.
A seguito, poi, dell’adozione del piano di riordino della rete ospedaliera da parte della Regione Abruzzo, si era resa necessaria una revisione del progetto al fine di adeguare l’assetto distributivo alle nuove esigenze dell’azienda sanitaria, oltre che per miglioramenti funzionali e forniture complementari necessari al completamento dell’opera.
Nel febbraio 2009 era stata poi redatta una perizia di variante e suppletiva, che aveva comportato la rielaborazione dei quadri economici e delibere integrative, tutti passaggi necessari per approdare alla stipula dell’atto aggiuntivo, nel luglio 2011, tra la Asl e l’Ati per i nuovi lavori contemplati nella perizia. Diretta conseguenza di un iter così complesso e articolato, furono lo slittamento dei termini per il completamento dei lavori a maggio 2012 e un aumento dell’importo contrattuale a 33 milioni 990 mila euro.
La copertura economica dell’intervento, come detto, è stata data con un finanziamento residuo ex art. 20 legge 67/88 per 21,8 milioni di euro, e dall’accordo di programma integrativo dello stralcio 2004 relativo allo stesso art. 20 per 12,1 milioni di euro.
Questo, in sintesi, il calendario dei lavori: primo lotto consegna aprile 2006 con scadenza agosto 2008, secondo lotto consegna luglio 2008 con scadenza maggio 2009, perizia di variante e suppletiva del 2011. L’opera ultimata è stata ufficialmente riconsegnata alla Asl a gennaio 2015.
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