Aperto il cantiere, demolito il cavalcavia in pochi giorni ma poi tutto si è fermato.
Tornano a protestare i residenti di località Torre Marino, a Lanciano.
La struttura, oggetto di abbattimento e ricostruzione, è attesa da anni dalla popolazione del luogo,
“ma dopo l’avvio del cantiere non si è visto più nessuno”, dicono al Tgmax.
L’area, che occupa il sedime ferroviario dismesso della ex Sangritana oggi TUA, si è allagata con le piogge dell’inverno e nessuno sa cosa succederà né quanto tempo passerà dal prossimo intervento.
“Dall’amministrazione comunale – lamentano al Tgmax – nessuno ci informa”.
A patire disagi sono non solo i residenti. Alcuni sono rimasti per una settimana senza rifornimento del gpl per il riscaldamento domestico, poiché “l’unica strada di accesso alternativa, da località Santa Maria dei Mesi, è vietata ai mezzi pesanti”.
Altri lamentano, “in caso di frana, rischiamo di rimanere intrappolati nelle nostre case”.
A patire disagi sono anche alcune attività commerciali, come il laboratorio di prodotti alimentari di Anna Di Ciano, aperto appena a primavera scorsa, e l’agriturismo di Massimo Di Nenno.
“I fornitori del mio laboratorio lasciano la merce in un’altra attività a Marcianese, con un aggravio di costo del 6 per cento”, dice Di Ciano al Tgmax.
“Non posso programmare la mia attività”, aggiunge Di Nenno, che ha lasciato in sospeso gruppi di avventori in autobus per il mese si marzo.