Pilar Abel Martinez, la donna catalana di 61 anni che affermava di essere figlia naturale di Salvador Dalì, non ha legami di parentela con il genio del surrealismo. Lo hanno dimostrato le prove di Dna realizzate dopo l’esumazione del cadavere del pittore. Lo riferisce la stampa spagnola.
Un giudice di Madrid aveva ordinato l’esumazione della salma del geniale artista il 21 luglio scorso per raccogliere campioni di Dna. Il confronto con quello della donna, una ex-cartomante di Girona, nel nord della Catalogna, ha dato risultato negativo, riferisce El Pais online citando fonti della Fondazione Gala- Dalì. La donna sosteneva di essere frutto di una relazione clandestina nel 1956, a Cadaques, fra sua madre, domestica in una famiglia in vacanze nella zona, e il celebre pittore.
La riesumazione
A 28 anni dalla morte, i celebri baffi di Salvador Dalì sono intatti e, dopo che è stato imbalsamato, anche il resto del corpo resta in notevole stato di conservazione. Lo ha raccontato il medico legale Narcis Bardalet dopo l’esumazione del maestro del surrealismo, avvenuta la notte tra il 20 e il 21 luglio scorsi.
“I baffi indicano sempre le ore 10 e 10 come desiderava lui. E’ un miracolo”, ha rivelato Bardalet, che nel 1989 aveva imbalsamato Dalì, alla radio catalana RAC1. “I suoi baffi sopravviveranno nei secoli”, ha aggiunto.
I medici legali incaricati di prelevare campioni di tessuti del cadavere del pittore, poco prima della mezzanotte, hanno estratto dal corpo unghie, capelli e due ossa. I campioni sono stati inviati all’Istituto Tossicologico Nazionale di Madrid per il sequenziamento del Dna e per il confronto con quello di Pilar Abel, 61 anni, la donna che aveva affermato di essere sua figlia naturale. Terminati gli esami, la tomba è stata riaperta per “ricomporre il cadavere nella sua integrità”, ha indicato la Fondazione Gala-Dalì.