La polemica sulla piazza mancata approda al palco
Erano più di mille al comizio di Matteo Salvini, domenica pomeriggio a Lanciano (Chieti), dentro e fuori il Ciak City nel quartiere Santa Rita.
Un appuntamento organizzato appena 48 ore prima, tanto che al Comune non risultava protocollata alcuna richiesta venerdì scorso per prenotare piazza Plebiscito. Solita polemica accesa sui social, giunta fino sul palco, che Salvini ha liquidato così: “La prossima volta saremo in piazza, Pupillo lo mandiamo a lezione di democrazia”.
Il clou dell’intervento ha riguardato i temi di carattere nazionale, dalle pensioni ai migranti, con le posizioni già note e ribadite. E ancora il plauso alle forze dell’ordine per la cattura di Cesare Battisti.
Poi il ricordo della visita per il secondo anniversario della tragedia a Rigopiano di Farindola (Pescara): dopo due anni di promesse vane, ha detto il ministro dell’Interno, sono stati stanziati “10 milioni di euro per i famigliari delle vittime”.
E quindi la politica, con le elezioni regionali alle porte. Si parte dall’ultimo sondaggio, ma senza fare numeri: “C’è da lavorare, lavorare“, dice ai suoi candidati sul palco.
Degli avversari parla poco: non una parola sui Cinquestelle, alleati di governo, e solo una battuta sull’ex presidente di centrosinistra: “Come ministro dell’Interno mi ha chiamato Chi l’ha visto per D’Alfonso”.
La vittoria in Abruzzo è scontata per Salvini, che dice ai suoi di “guardare avanti” e dire “sì allo sviluppo”.
Infine un selfie con tutti, ma proprio tutti, in fila per uno sul palco: donne, uomini, bambini, ragazze, nonni e nipoti. “È un mio dovere ricambiare il vostro affetto – ha detto il vice premier congedandosi dai lancianesi – contate su di me”.
Al comizio ha preso parte anche il candidato presidente del centrodestra, senatore Marco Marsilio. Sul palco schierati i candidati della lista della Lega per il collegio di Chieti.